Ha incassato il 64,5% dei consensi alle elezioni primarie del Partito Democratico, Elly Shlein. Ed è diventata così la prima segretaria donna del PD, oltre che essere la prima persona appartenente alla comunità LGBTQIA+, orgogliosamente “bisessuale, femminista e progressista” a ricoprire questa importante carica.
Lo è diventata superando il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, (che si è attestato a quota 35,5%) ed aggiudicandosi il posto appartenuto precedentemente ad Enrico Letta.
“Anche stavolta non ci hanno visto arrivare”, sono le prime parole di Elly Schlein con cui apre la conferenza stampa dopo la vittoria. Eh sì, in tanti non l’hanno vista arrivare alla vittoria: dagli analisti politici, alla stragrande maggioranza del gruppo dirigente del PD. Così come non è stata vista arrivare la grande fiumana degli elettori alle urne: oltre un milione di persone si sono messe in fila in circa 5mila seggi, spesso sotto la pioggia battente di domenica 26 febbraio che ha colpito quasi tutta l’Italia, ribaltando il voto degli iscritti.
La vittoria di Elly Schlein è storica tanto per il PD, quanto per l’Italia.
Elly Schlein e la sua attenzione alle istanze della comunità LGBTQIA+
“Sono una donna. Amo un’altra donna e non sono una madre, ma non per questo sono meno donna. Non siamo uteri viventi, ma persone coi loro diritti”. Queste sono le parole di Elly Schlein che proferì dal palco di Piazza del Popolo a Roma ribaltando totalmente il discorso iconico della leader di Fratelli d’Italia.
La nuova leader del Partito Democratico si è sempre battuta a gran voce tanto per i diritti delle donne quanto per quelli della comunità queer italiana. In particolare, a proposito dei diritti delle persone LGBTQIA+, Elly Schlein ha dichiarato di voler riproporre una legge contro l’omobilesbotransfobia, che come ha sottolineato è “il minimo sindacale in Europa”, una “legge di civiltà” che non dobbiamo farci mancare. Inoltre, a più riprese, Schlein ha affermato di voler lottare per l’ottenimento del matrimonio egualitario e dei diritti per tutte le famiglie, anche quelle non tradizionali, come lo sono le famiglie omogenitoriali, le cosiddette “famiglie arcobaleno”.
A proposito di coloro che spesso vengono invisibilizzati nella nostra società, Elly Schlein ha detto di recente: “Le persone che vivono discriminazioni per quello che sono, sono persone che lavorano, pagano le tasse, fanno impresa… Purtroppo fanno più fatica a fare impresa. Sono discriminati nell’accesso ai servizi nonostante paghino le tasse, e sono discriminati anche sui luoghi di lavoro… Abbiamo bisogno di un paese con più diritti”.
Sette cose da sapere su Elly Schlein, nuova leader del PD
- Elly Schlein è la più giovane persona a diventare segretaria del Partito Democratico. Ha 37 anni. Quando Matteo Renzi vinse le primarie nel 2014 ne aveva 38
- All’anagrafe Elena Ethel Schlein, Elly Schlein è nata nel 1985 in Svizzera, a Lugano da genitori accademici. La madre, l’italiana Maria Paola Viviani Schlein, è stata preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi dell’Insubria. Mentre il padre, lo statunitense Melvin Schlein, è professore emerito di Scienze politiche con un passato da assistant director nella sede bolognese della Johns Hopkins University
- I genitori si conobbero per coincidenza proprio a Bologna, dove Elly Schlein andò a vivere a 19 enne e dove nel 2020 fu eletta alla Regione, diventando la vice presidente di Bonaccini, con il quale ha conteso la guida del Pd.
- Elly, che ha cittadinanza statunitense ed è naturalizzata svizzera, ha origini anche ucraine: il nonno Hershel Schleyen lasciò la città di Žovka (a nord di Leopoli), che allora si trovava sotto l’impero austro-ungarico, per emigrare a New York. Il nonno era ebreo, come la donna che conobbe e sposò in America, Ethel, di origine lituana
- In famiglia non è la prima a fare politica e ad essere in Parlamento. Anche l’altro nonno, Agostino Viviani, fu senatore del partito socialista, oltre che celebre avvocato senese del Foro di Milano. Presentò la prima proposta di legge sulla responsabilità civile dei magistrati
- Elly ha due fratelli. Susanna ha intrapreso la carriera diplomatica ed è ora primo consigliere dell’ambasciata italiana a Atene. Tre mesi fa è uscita illesa da un attentato rivendicato da anarchici greci per protesta contro il 41 bis a Alfredo Cospito
- Nel 2008 e nel 2012 Elly ha partecipato da volontaria a entrambe le campagne elettorali di Obama per le presidenziali Usa