Corte Costituzionale: proibire alle coppie omosessuali femminili di accedere alla fecondazione medicalmente assistita è un’azione che non lede la Costituzione e la CEDU
Il 23 ottobre la Corte Costituzionale con la sentenza 221 è tornata ad esprimersi sulla possibilità da parte delle coppie omosessuali femminili di accedere alla procreazione mediamente assistita. La Corte sostiene la legittimità costituzionale degli artt. 5 e 12 della Legge n. 40/2004. La fattispecie sottoposta alla Corte riguarda la normativa italiana in materia, che riserva l’accesso alla PMA alle sole coppie formate da persone di sesso diverso. Tale legge è rispettosa del principio di uguaglianza e del diritto al rispetto delle scelte di vita privata e familiare di cui all’art. 8 della CEDU? Seconda la Corte si. Le motivazioni riguardano il fatto che in una materia così delicata il bilanciamento tra gli interessi coinvolti spetta al legislatore, le cui scelte sono sindacabili dalla Consulta solo se viziate da irragionevolezza. Una valutazione che la Corte esclude nel caso in esame.
Foto copertina: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Palazzo_della_Consulta_Roma_2006.jpg