La battaglia tra Disney e il governatore della Florida, Ron DeSantis, si fa sempre più accesa a un anno dall’approvazione della legge “Don’t Say Gay”.
Walt Disney World Resort in Florida ospiterà la più grande conferenza LGBTQ+ del mondo, che si terrà dall’ 11 al 14 settembre, e di nuovo nel 2024. L’annuale “Out & Equal Workplace Summit” vedrà oltre 5.000 partecipanti, tra cui dirigenti, professionisti delle risorse umane ed esperti delle più grandi aziende del mondo, tutti impegnati nella promozione dell’uguaglianza LGBTQIA+.
Il summit, che si è sviluppato nel corso di oltre 20 anni, è diventato il luogo di riferimento per condividere strategie e creare ambienti di lavoro inclusivi per i dipendenti LGBTQ+. Sponsor e partecipanti includono colossi come Apple, Walmart, Amazon, McDonald’s, Uber, Hilton, Boeing, Pfizer, Google e diverse agenzie governative, tra cui il Dipartimento di Stato, la CIA e la FDA.
Cosa è successo tra Disney e Ron De Santis, il governatore della Florida?
Dopo l’approvazione della legge Don’t Say Gay, o Parental Rights in Education Act, che proibisce di parlare di orientamento sessuale e identità di genere nelle scuole fino alle medie (e limitando queste discussioni nelle superiori), l’ex CEO Disney Bob Chapek aveva annunciato una battaglia aperta contro questa legge.
Come controrisposta, pochi mesi fa, DeSantis ha firmato una nuova legge che toglie alla Disney alcuni privilegi che aveva da anni nella gestione del territorio. Ora Ron DeSantis, che vuole anche vietare l’uso dei nomi e dei pronomi degli studenti trans* e non binary, ha preso il controllo del Reedy Creek Improvement District, che permetteva alla Disney di gestire quasi completamente il territorio, avere sconti fiscali e finanziamenti agevolati. Il distretto adesso si chiama “Central Florida Tourism Oversight District” e sarà controllato dallo Stato, con un nuovo consiglio scelto dal governatore e non dalla Disney.
Disney, in seguito a tutta questa situazione, non si è data per vinta. Ha deciso, quindi, di organizzare l’evento Out & Equal Workplace, sfidando apertamente Ron DeSantis.
L’importanza della decisione di Disney
La decisione di Disney di ospitare la “più grande conferenza LGBTQ+ del mondo” è importante per due motivi principali. In primo luogo, dimostra l’impegno dell’azienda nell’inclusione e nel sostegno alla comunità LGBTQ+. Organizzare un evento così significativo sottolinea la volontà di Disney di promuovere l’uguaglianza e la diversità nei luoghi di lavoro e nella società in generale.
Infine, la scelta di Disney di ospitare l’evento potrebbe avere un impatto significativo sull’opinione pubblica e sulle politiche future, poiché le aziende e le organizzazioni presenti al summit possono condividere le proprie esperienze e strategie per creare ambienti di lavoro inclusivi e rispettosi dei diritti LGBTQ+.
Rileggiamo questa notizia come se fosse un racconto per bambinə!
C’era una volta, nel regno della Florida, un governatore dal cuore di pietra di nome Ron DeSantis. In questo magico territorio, sorgeva il regno incantato di Disney, dove i sogni e l’arcobaleno della diversità trovavano dimora. Un anno fa, il malvagio DeSantis promulgò una legge infausta, la “Don’t Say Gay”, facendo tremare le terre e incrinare le fondamenta dell’armonia.
Il regno di Disney, sotto la guida del suo valoroso CEO Bob Chapek, promise di fare l’impossibile per rovesciare questa iniqua legge, che impediva la discussione su orientamento sessuale e identità di genere nelle scuole elementari e medie. DeSantis, indignato dall’audacia di Disney, decise di porre fine allo status speciale di cui l’azienda aveva goduto per quasi 60 anni.
Il dramma continuò a crescere, fino a che un giorno, il regno di Disney annunciò una novità sorprendente e audace: il Walt Disney World avrebbe ospitato per i prossimi due anni il vertice “Out & Equal Workplace”, la più grande conferenza LGBT+ del mondo. Con oltre 5.000 partecipanti previsti e importanti sponsor come Apple, Walmart e Amazon, questa conferenza era destinata a diventare un faro di speranza per le persone LGBTQIA.
Il malvagio governatore DeSantis aveva precedentemente attaccato le aziende che, a suo parere, utilizzavano corsi di formazione per “far avanzare l’ideologia LGBTQIA”. Ma la Disney, con l’accordo per ospitare l’Out & Equal Workplace, sferrò un colpo potente al governatore, recentemente rieletto.
DeSantis, deciso a colpire a sua volta, firmò una legge che trasformava il Reedy Creek Improvement District, un territorio creato nel 1967 per permettere alla Walt Disney Company di costruire Disney World, nel Central Florida Tourism Oversight District. Questa mossa privava Disney del controllo quasi totale del territorio, degli sconti fiscali e dei finanziamenti agevolati per lo sviluppo di servizi e infrastrutture.
Invece di arrendersi, il regno di Disney rispose con coraggio, sfidando apertamente il governatore DeSantis con la conferenza Out & Equal Workplace. Questo evento, descritto come “il luogo preferito per fare rete e condividere strategie che possano creare luoghi di lavoro inclusivi”, rappresentava la speranza per un futuro più luminoso e accogliente per tutti.
E così, nel mezzo di questo scontro epico tra il governatore della Florida e il regno incantato di Disney, una domanda rimane: chi avrà la meglio in questa battaglia tra l’amore e l’intolleranza? Solo il tempo rivelerà il destino di questi due opposti mondi, ma il messaggio di speranza e inclusione della Disney continua a risuonare nel cuore di milioni di persone in tutto il mondo.