Il Primo Ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha annunciato il suo intento di legalizzare il matrimonio egualitario nel suo Paese, un passo importante per l’espansione dei diritti LGBTQ in Grecia. In un’intervista con Bloomberg Television condotta il 4 luglio, Mitsotakis ha affermato, “Il matrimonio tra persone dello stesso sesso avverrà a un certo punto ed è parte della nostra strategia“. Queste parole riflettono la visione del Primo Ministro per una società greca matura e pronta ad accettare il matrimonio egualitario. Sebbene le unioni civili tra persone dello stesso sesso siano riconosciute in Grecia dal 2015, il matrimonio egualitario rappresenterebbe un riconoscimento pieno e paritario delle relazioni LGBTQ.
Le riforme dei diritti LGBTQ in Grecia sotto il governo di Mitsotakis
Mitsotakis, un leader conservatore con orientamenti liberali e membro del partito Nuova Democrazia, ha guidato il paese attraverso una serie di riforme significative volte a migliorare i diritti LGBTQ in Grecia. Nel 2021, ha istituito un comitato incaricato di sviluppare una strategia nazionale per promuovere e proteggere i diritti LGBTQ nel Paese. Diverse riforme sostanziali sono state introdotte da allora, tra cui la revoca del divieto per gli uomini gay di donare il sangue e la proibizione delle chirurgie di normalizzazione del sesso sui bambini intersex. Questi progressi rappresentano la visione di Mitsotakis di una destra liberale che si impegna attivamente per l’uguaglianza dei diritti delle minoranze.
Progressi e sfide per i diritti LGBTQ in Grecia
La Grecia ha fatto passi avanti significativi per proteggere e rafforzare i diritti LGBTQ+ negli ultimi anni, sebbene il percorso verso la piena uguaglianza non sia stato senza ostacoli. A partire dal 2015, il paese ha riconosciuto le unioni civili tra persone dello stesso sesso, ma il matrimonio egualitario rappresenterebbe un salto qualitativo nel riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQ+.
Uno degli sviluppi più importanti è avvenuto nel 2016, quando una sentenza della Corte Costituzionale ha permesso alle persone di cambiare legalmente il proprio genere senza la necessità di un intervento chirurgico. Questa decisione ha segnato un passo importante verso l’autodeterminazione e l’autonomia per le persone transessuali in Grecia.
La discriminazione sul posto di lavoro basata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere è stata proibita e punita dal 2005. Questo divieto è un chiaro segno del progresso nel riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQ+ e del continuo impegno del paese per un ambiente di lavoro equo e inclusivo.
Nonostante questi progressi, la strada verso l’uguaglianza totale dei diritti LGBTQ in Grecia non è senza ostacoli. L’annuncio di Mitsotakis sulla legalizzazione del matrimonio egualitario è un passo positivo, ma resta da vedere come la società greca, e in particolare la sua forte tradizione religiosa ortodossa, risponderà a queste riforme in corso.
Grecia e l’Indice ‘Rainbow Europe’
Nell’indice annuale ‘Rainbow Europe’ di ILGA-Europa, la Grecia si è classificata al 13° posto su 49 per i diritti LGBTQ+, superando paesi come il Regno Unito, l’Irlanda e la Germania. Questa posizione rispecchia i notevoli sforzi del governo di Mitsotakis nell’attuare riforme e politiche pro-LGBTQ+. Nonostante ciò, la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere rimane un problema significativo. Infatti, il discorso d’odio da parte di leader politici e religiosi continua a essere fonte di preoccupazione, come dimostrato da un gruppo di preti ortodossi che recentemente hanno emesso una dichiarazione congiunta contro l’uguaglianza matrimoniale.
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