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Legge contro l’omobifobia ratificata in Bulgaria: un avanzamento significativo per i diritti LGBTQIA+ dopo 20 anni

Giorgiə by Giorgiə
4 Agosto 2023
Reading Time: 3 mins read

Il Parlamento bulgaro ha recentemente approvato una serie di emendamenti al codice penale, aumentando significativamente le protezioni contro i crimini d’odio motivati dall’orientamento sessuale di una vittima. Questi emendamenti, che rappresentano il primo progresso legislativo in favore dei diritti LGBTQIA+ in Bulgaria in 20 anni, sono stati introdotti dalla coalizione We Continue the Change-Democratic Bulgaria.

Rimane poco chiaro se l’identità di genere, e quindi la transfobia, sia stata adeguatamente contemplata nella recente legislazione.

Novità legislativa in Bulgaria a favore dei diritti LGBTQIA+

Gli emendamenti introducono pene più severe per crimini come l’omicidio, l’aggressione, il rapimento e la negazione del diritto al lavoro se il movente è l’orientamento sessuale della vittima. Prima di questi cambiamenti, la Bulgaria non puniva tali crimini come “crimini d’odio”, rendendo estremamente difficile proteggere le vittime LGBTQIA+ dai crimini d’odio del Paese.

Ora, se un omicidio premeditato viene commesso per motivi omofobici o razzisti, la pena può variare da 15 a 20 anni di reclusione, all’ergastolo o all’ergastolo senza condizionale. Gli emendamenti aumentano anche le pene per lesioni personali, rapimento o detenzione illegale quando la vittima è omosessuale.

L’incitamento all’odio attraverso i media o su Internet è ora considerato un reato quando coinvolge il colore della pelle, le origini nazionali e l’orientamento sessuale. La pena prevista per questo reato è da uno a quattro anni di reclusione e una multa da 5.000 a 10.000 leva (la valuta ufficiale della Bulgaria). La stessa pena viene applicata per l’aggressione, la distruzione della proprietà e gli attacchi da parte di gruppi organizzati su base omofobica o razzista. Se qualcuno viene impedito di lavorare o costretto a lasciare il lavoro per motivi omofobici, la pena prevista è la detenzione fino a tre anni. Non è ancora chiaro, tuttavia, se l’identità di genere sia stata inclusa nella legge, coinvolgendo quindi anche la transfobia.

Reazione della comunità LGBTQIA+

diritti lgbt in bulgaria, la reazione della comunità
Instagram: @sofiapridebg

La Fondazione GLAS (Gays and Lesbians Accepted in Society) ha accolto con favore questi emendamenti, definendoli “il primo cambiamento legislativo significativo a favore delle persone LGBTI+ in Bulgaria dall’adozione della legge contro la discriminazione nel 2004“. Secondo la fondazione, tali modifiche sono state possibili grazie al lavoro e alla pressione costante delle organizzazioni LGBTQ+ bulgare, delle istituzioni internazionali ed europee e di numerosi attivisti e personaggi pubblici.

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Storia dei diritti LGBT in Bulgaria

I diritti delle persone LGBTQ+ in Bulgaria hanno subito numerosi cambiamenti nel corso degli anni. L’omosessualità è legale in Bulgaria, ma le coppie dello stesso sesso e le famiglie guidate dalle coppie dello stesso sesso non godono delle stesse protezioni legali disponibili per le coppie formate da individui di sesso opposto.

L’omosessualità fu legalizzata nel 1858 in tutte le parti dell’Impero Ottomano, incluso quindi la Bulgaria. Tuttavia, con la liberazione della Bulgaria dall’Impero Ottomano nel 1878, l’omosessualità venne nuovamente criminalizzata. Non è stata totalmente decriminalizzata fino al 1968, ma vi furono ancora numerosi arresti negli anni successivi per presunta omosessualità. Dal 2002, l’età del consenso è stata equiparata a quella eterosessuale.

Dal punto di vista legislativo, dal 1991, la costituzione bulgara definisce il matrimonio come l’unione tra un uomo e una donna, vietando quindi il matrimonio egualitario. La discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale è stata vietata dal 2003, mentre l’identità di genere è stata aggiunta alla legge antidiscriminazione del paese nel 2015. Tuttavia, in Bulgaria è ancora vietato per le coppie omosessuali adottare.

La Bulgaria rimane uno degli ultimi cinque Paesi dell’Unione Europea a non avere alcuna legge sulle unioni civili o sulle coppie di fatto, insieme a Polonia, Romania, Lituania e Slovacchia. E resta uno dei Paesi europei con i minori diritti per le persone LGBTQIA+, come dimostrato dal posizionamento del paese al 40° posto nella recente recensione Rainbow Europe di ILGA-Europe, con un punteggio di soli 19,86%. Tuttavia, le modifiche recentemente approvate rappresentano un passo significativo nella direzione giusta per garantire un maggiore rispetto e protezione dei diritti delle persone LGBTQIA+ nel Paese.

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