Tre cuscini, un altare maggiore, uno striscione rosa ed una decina di stampe d’oro attaccate alle pareti che rappresentano la divinità Tu’er Schen, il maestro taoista raffigurato con orecchie di coniglio e un pennello arcobaleno in mano.
Ci troviamo a New Taipei (Taiwan) all’interno di un’umile stanza, adibita a piccolo tempio taoista. In questo luogo dal 2006 si ritrovano le persone della comunità queer taiwanese a venerare il grande maestro taoista Tu’er Schen, letteramente “divinità coniglio”.
C’è chi spera, attraverso la preghiera, di poter essere ricambiato dalla persona desiderata. C’è chi desidera una relazione stabile e duratura con il proprio partner. C’è chi cerca semplicemente conforto religioso, perché non accettato dalle principali religioni che ritengono il suo orientamento sessuale e/o la sua identità di genere “moralmente sbagliati”.
Il tempio taoista di Taiwan dedicato a Tu’er Shen è diventato un luogo di riferimento per la comunità LGBTQ del Paese, l’unico luogo al mondo dedicato alla venerazione del Dio Coniglio, il cui mito è strettamente legato alla storia queer del Paese.
La leggenda omosessuale di Tu’er Shen, il Dio Coniglio
La venerazione di Tu’er Shen nascerebbe da una leggenda popolare del XVII secolo, secondo cui Hu Tianbao, un intellettuale che si innamorò di un funzionario provinciale in visita in città, ma che fu scoperto, catturato e ucciso dal funzionario stesso. Un abitante del villaggio, in seguito, disse che Hu Tianbao andò da lui in sogno riferendo che gli inferi lo prendevano in giro e lo chiamavano “coniglio”: in realtà non erano arrabbiati con lui, ma lo avevano nominato Tu’er Shen (“Dio Coniglio”) per gestire le relazioni romantiche tra uomini.
Nella storia queer cinese, tuttavia, il “coniglio” è stato spesso utilizzato come termine dispregiativo verso le persone omosessuali. Grazie al successo dell’icona di Tu’er Shen, il piccolo e mansueto mammifero si è oggi trasformato in un simbolo significativo per la comunità queer taiwanese e cinese.
La provenienza della leggenda di Tu’er Shen è, tuttavia, controversa. Di recente, il professore di Harvard Michael Szonyi ha raccontato a “China Story” che il mito del Dio Coniglio è stato interamente inventato dal poeta e artista del XVIII secolo Yuan Mei.
La sua eredità ed il suo racconto sono persistiti, ispirando molte storie, racconti e film tra cui “Kiss of the Rabbit God”, diretto da Andrew Thomas Huang. Il regista ha fatto una ricerca accurata sulla storia di Tu’er Shen nella tradizione cinese e ha deciso di utilizzare la leggenda per la trama del suo film. In particolare, il regista ha scelto di utilizzare il personaggio del Dio Coniglio, che nella tradizione cinese rappresenta il salvatore degli uomini che amano altri uomini, per liberare il protagonista Matt dalle proprie paure ed aiutarlo ad abbracciare la propria identità sessuale.
La leggenda avrebbe ispirato lo stesso fondatore del tempio del Dio Coniglio, Lu Wei-ming, che nel 2006 ha creato a New Taipei questo spazio sicuro di accoglienza, riflessione e sostegno morale per le persone LGBTQIA+ abbandonate dalla famiglia e dalla religione.
Seppur il tempio a Tu’er Schen abbia attirato una certa ostilità nel corso degli anni, sono numerose le persone che lo visitano e, rispetto al passato, negli ultimi Taiwan sta diventando molto più inclusiva, probabilmente il Paese più LGBTQ+ friendly dell’intera Asia Orientale. Ricordiamo, infatti, che nel 2025 Taiwan ospiterà il WorldPride.
“Nel taoismo anche le donne e gli uomini sono un fenomeno yin e yang. Ciò dimostra che la cultura omosessuale nel taoismo è naturale”, ha spiegato Lu Wei-ming al The Guardian.