Eccoci giunti al secondo capitolo della saga cineturismo e Crema, una città che è stata più volte protagonista della cinepresa e che ha avuto il suo exploit grazie a Call Me by Your Name, film premio oscar del cinema gay che ha fatto innamorare il mondo intero.
Dopo aver parlato delle location di Ladyhawke di Richard Donner, Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi, Il primo giorno d’inverno di Mirko Locatelli e La bella di Lodi di Mario Massiroli. Oggi andremo a scoprire tramite un nuovo itinerario i luoghi simbolo dei film Oh, Serafina! di Alberto Lattuada, Occhio alla perestrojka di Castellano e Pipolo, Gli sbandati di Francesco Maselli, Edipo Re e Teorema di Pier Paolo Pasolini.
Tour cinefilo del territorio Cremasco
Partiamo dall’ex refettorio di Santa Maria della Croce di Crema, oggi sede dell’Istituto Agrario Stanga, per collegarci alla pellicola Oh, Serafina! di Alberto Lattuada del 1976. L’edificio nel film rappresenta l’istituto psichiatrico dove viene rinchiuso Augusto Valle, giovane imprenditore lombardo, per via della moglie e della sua avidità verso il denaro. È proprio qui che Augusto conoscerà Serafina, una giovane donna internata per aver tentato di uccidere il padre dopo essere venuta a conoscenza dei suoi traffici illegittimi di armi.
La pellicola riprende la facciata in cotto dell’edificio con il campanile della Basilica di Santa Maria della Croce. Le scene relative alla maggior parte degli esterni nel giardino grande sono invece ambientate nel retro della Sala Pietro da Cemmo dell’ex Convento Sant’Agostino oggi sede del Museo Civico di Crema. Per accedere al giardino passate dai chiostri del convento e chiedete al personale del museo di accompagnarvi ai giardini Zanini. Approfittate dell’occasione per godervi una buona attività all’aria aperta magari rotolandovi nell’erba come hanno fatto Augusto e Serafina fingendosi dei gatti nell’intento di riconquistare un’innocenza ormai perduta.
Un’altra località che potete visitare è la Villa San Michele a Ripalta Cremasca, nonché residenza della ricca famiglia di Serafina. La villa, oggi sede di cerimonie ed eventi, non è aperta al pubblico se non su appuntamento per organizzare ricevimenti.
Proseguiamo sulle orme del film Occhio alla perestrojka del 1990 diretto da Castellano e Pipolo che vede la città di Crema protagonista di una simpatica commedia. Dopo un viaggio a Sofia e grandi promesse d’amore rispettivamente a Olga, Monica e Tatiana; Fulvio, Marco e Filippo tornano in patria nella loro Crema pensando di essere sfuggiti alle liaison pericolose ma dopo la caduta del muro di Berlino le 3 donne si presentano in città.
La pellicola che riprende diversi luoghi della città tra cui Piazza del Duomo dove Fulvio e Marco sono seduti a un tavolino di un bar, la casa di Marco in via Giacomo Matteotti 29, la casa di Fulvio in via Armando Diaz 101, l’ex Park Hotel Residence in via IV Novembre 51 e la Trattoria Guada’l canal, oggi Pizzeria Guadalcanal in via Crocicchio 46.
Dirigiamoci ora verso Ripalta Guerina, un piccolo paesino del cremasco dove è stato girato Gli sbandati di Francesco Maselli nel 1955. La trama racconta della contessa Lucia e del figlio Andrea che insieme al cugino Carlo e l’amico Ferruccio abbandonano Milano per fuggire ai disordini scoppiati nella città meneghina durante la Seconda Guerra mondiale per rifugiarsi nella loro villa in campagna. I 3 ragazzi passano le giornate oziando praticamente ignari della realtà fino a quando non si ritrovano a ospitare prima una famiglia di sfollati e poi dei partigiani feriti. La svolta nel film arriva quando Andrea si innamora di Lucia, la ragazza della famiglia di sfollati che accolgono in casa. In questo momento il ragazzo sempre svegliarsi capendo finalmente accade intorno a lui e aiuta dei soldati italiani nascondendoli nella villa. Ma dopo la denuncia e l’arrivo dei tedeschi Andrea tornerà dalla madre tradendo la sua amata.
Gli sbandati sono girati in gran parte a Ripalta Guerina, per esempio gli interni della villa sono quelli di Villa Toscanini situata in via XXV Aprile, 33, oggi location per ricevimenti e quindi visitabile in questo senso solo su appuntamento, la Parrocchia di San Gottardo Vescovo in Piazza Trento 7 (min. 5) e la Piazza centrale. Altre scene sono girate per le vie di Ribalta, tra le sue botteghe e osterie e nella sua campagna.
Oltre a essere stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, dove ottenne una menzione speciale, il film fu incluso nel 2008 tra i 100 film italiani da ricordare per il contributo al processo di formazione di una memoria collettiva nazionale soprattutto fra gli anni del 1942 e il 1978.
Spostiamoci a Sant’Angelo Lodigiano dove si racconta che il regista Pier Paolo Pasolini e la troupe si siano trasferiti per circa un mese nell’allora locanda-ristorante de La Lampara durante le riprese di Edipo Re.
Edipo re rielabora la tragedia di Sofocle in un’ambientazione fra antico e moderno. In particolare, relativamente alle scene moderne, vengono ripresi i territori di Sant’Angelo Lodigiano tra cui per gli esterni l’ex residenza Corsi di Piazza Caduti, edificio abbattuto e sostituito da uffici di foggia moderna, e per gli interni le stanze della residenza Gnocchi di via Cavour 12 e nei suoi cortili al minuto 8 la festa con i balli e i fuochi d’artificio. Ancora Cascina Moncucca sulla Strada Provinciale 17 a Casaletto Lodigiano è il casolare dove la mamma di Edipo fa visita ai parenti del marito e dove Edipo stesso, una volta diventato suonatore di piffero cieco, torna nel suo paese natio e in alcuni scorci appare la sagoma del Castello Bolognini.
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Ultimo film del nostro tour perfetto per una gita fuori porta nel territorio Cremasco è Teorema sempre di Pier Paolo Pasolini e sempre girato a Sant’Angelo Lodigiano. Con sfumature gay, racconta dello stravolgimento di una famiglia di un industriale milanese a causa dell’arrivo di un giovane ospite che durante la sua permanenza in casa ha rapporti sessuali con ogni membro della famiglia, perfino con la domestica. Alla sua partenza tutti gli equilibri sono stravolti tra cui quello della madre che decide di concedersi sessualmente a uomini molto più giovani di lei. Secondo questo intento parte e si perde nelle terre lodigiane dove diventa a tutti gli effetti una erotomane. Seguendo i suoi movimenti ci ritroviamo nell’aia di via P. Donadelli di fronte alla statua di Monsignor Nicola De Martino alle spalle della Basilica dei Santi Antonio Abate e Francesca Cabrini.
Fonti: https://turismocrema.it/itinerari_territorio/i-luoghi-del-cinema/
Di Roberto Lunelio