È risaputo che le coppie gay purtroppo ancora oggi non hanno sempre vita facile soprattutto in base al Paese in cui vivono e ai diritti loro riconosciuti. Per questo motivo sono in molti a lasciare il proprio Paese natale per cercare una migliore qualità della vita anche in termini lavorativi.
Secondo Crown Relocations, azienda che offre servizi per il trasloco internazionale, trasferirsi in un Paese più accogliente e che offra migliori opportunità per sé e per la propria famiglia è un trend in forte crescita.
Infatti se fino a qualche tempo fa erano principalmente gli uomini a lasciare il proprio paese per un lavoro migliore, oggi sempre più donne decidono di andare a lavorare all’estero, chiedendo alla famiglia di seguirle. La stessa cosa vale anche per le coppie che non sono sposate e quelle dello stesso sesso alla ricerca di paesi più inclusivi e accoglienti.
A livello europeo e mondiale, ci troviamo di fronte a un quadro è estremamente eterogeneo, sebbene sempre più paesi stiano cercando di offrire procedure più semplici e condizioni più eque per l’ottenimento del permesso di lavoro anche per il partner che si trasferisce.
A riguardo, Andrea Fascetti, Direttore globale Servizi per l’immigrazione di Crown Relocations, ha dichiarato: “Per questi lavoratori l’esigenza non è tanto quella di trasferirsi facilmente, quanto quella di poter ricollocare completamente in modo adeguato tutta la famiglia. Come Crown Relocations cerchiamo di facilitare questo processo e di favorire l’inserimento nella nuova realtà, anche con corsi di lingua e cultura del paese in cui si va a vivere, ma in alcuni casi dobbiamo fare i conti con le leggi locali che regolano l’immigrazione e, più in generale, la vita dei cittadini. In particolare, nei casi di coppie non sposate o dello stesso sesso, questo può risultare molto più complesso in alcuni paesi. In generale, possiamo dire che questi trasferimenti sono più semplici per l’Europa, rispetto ad Asia e America, ma ogni singolo stato ha le sue peculiarità”.
In Europa le cose stanno progredendo molto lentamente e con forti disparità tra gli Stati. In alcuni Paesi si assiste a una maggiore accettazione dei partner omosessuali e non sposati. Per esempio, nel Regno Unito, la definizione del termine “partner” include le coppie sposate e i partner civili o non sposati che vivono insieme da almeno due anni. Inoltre, il partner ha automaticamente il diritto di lavorare nel Regno Unito, il che è molto utile. L’unica differenza è che non possono lavorare come medici, dentisti o sportivi professionisti.
Tra i Paesi in cui è possibile ottenere benefici per l’immigrazione dei partner che accompagnano, indipendentemente dal sesso (ma sempre tenendo presente anche altri fattori, quali la categoria del permesso di lavoro, la durata della relazione) troviamo anche l’Italia, insieme a Germania, Belgio, Olanda, Malta e Repubblica Ceca.
Più complessa è la situazione nei paesi dell’Asia della costa del Pacifico. Qui è necessario un certificato di matrimonio per poter ottenere il ricongiungimento del partner, e consentire che lavori come dipendente o ottenga un visto per dipendenti.
Per quanto riguarda l’America, invece, le condanne penali possono essere un grosso problema. Anche una multa per eccesso di velocità presa in un altro Stato può essere un motivo di rifiuto rendendo possibile solo richiedere deroghe a livello consolare.
Sulla base delle richieste pervenute a Crown Relocations, i punti sui quali gli esperti di immigrazione e di mobilità globale devono concentrarsi, a beneficio delle aziende, dei loro dipendenti e di coloro che si trasferiscono con loro, sono: in primis, estendere i benefici per l’immigrazione delle coppie gay; accettare le unioni di fatto; armonizzare i titoli di studio e le qualifiche; affrontare l’assistenza all’infanzia e comprendere i vantaggi della mobilità globale per le imprese e la società.