Dopo una decennale battaglia legale, il Congresso del Cile ha approvato una legge che legalizzerà i matrimoni tra persone dello stesso sesso a partire da marzo 2022. Sia il Senato che la Camera hanno voluto fortemente l’approvazione del disegno legge tanto da essere definita una votazione “storica” dai media. Durante il mese di novembre scorso il disegno legge era stato approvato parzialmente ma sospeso dal Senato per chiarire alcune ambiguità.
A riguardo, Karla Rubilar, Ministr* dello Sviluppo Sociale, ha dichiarato: “Oggi è una giornata storica, il nostro Paese ha approvato i matrimoni tra persone dello stesso sesso, un altro passo in avanti in termini di giustizia, uguaglianza, riconoscendo che l’amore è amore”.
Il Cile è da sempre uno stato molto conservatore ma che con il tempo ha sviluppato un’ottima accettazione per la popolazione omosessuale sviluppando una sviluppata legislazione in materia di diritti LGBTQ+ che tuteli la stessa. L’omosessualità è legale dal 1999 e il diritto legale di cambiare genere dal 1974. L’evoluzione principale avviene dagli anni 2000 con l’introduzione nel 2006 della dicitura “sesso indeterminato” sul certificato di nascita dei bambini. In seguito, vengono approvate leggi antidiscriminatorie, leggi anti-bullismo nelle scuole, leggi anti-femminicidio e anti- tortura in ambiti quali orientamento sessuale, identità di genere ed espressione di genere. La terapia di conversione è illegale, i single LGBTQ+ possono adottare, le coppie lesbiche possono accedere alla fecondazione artificiale e le persone gay possono far parte apertamente del corpo militare. Nel 2015 sono state legalizzate le unioni civili e dal 2022 verranno legalizzate, oltre ai matrimoni LGBTQ+, le adozioni.