Il CIG Arcigay Milano si rivolge ai candidati a sindaco di Milano chiedendo l’apertura, in uno spazio pubblico, di un centro messo a disposizione alla comunità LGBT+ sul modello dei poli già attivi in città come Parigi, Londra, Bologna o Madrid.
Un luogo di incontro accessibile a tutti, in primis alle persone con disabilità. Un nuovo centro che, a differenza degli spazi di via Bezzecca 3 – sede attuale – sia ben collegato con i mezzi pubblici, facile da raggiungere e flessibile, in modo da per poter ospitare anche assemblee, incontri e talk.
A riguardo, Fabio Pellegatta, Presidente del CIG Arcigay Milano, ha dichiarato: “L‘energia, la determinazione e la forza la abbiamo. Vogliamo fare di più. Per questo motivo siamo aperti al dialogo con le istituzioni, a partire dal sindaco, per continuare insieme il percorso che ha visto la nostra città assumere un ruolo di leadership nazionale sui grandi temi legati ai diritti civili, con particolare attenzione ai diritti LGBT+ e dei migranti.”
La crescita civica di Milano è stata possibile anche grazie alla collaborazione e alle ampie sinergie maturate con le istituzioni cittadine – politiche e culturali -, le numerose associazioni di volontariato del territorio e le aziende. Tuttavia, per fare di Milano una vera capitale dei diritti – riconosciuta anche a livello internazionale – manca un elemento fondamentale: un punto di riferimento fisico e facilmente riconoscibile per la comunità.”
Spesso il CIG deve oggi ricorrere a sedi terze, per mancanza di spazi e risorse in loco.
“Con la pandemia le cose sono andate ancora peggio e la necessità di spazi più ampi è diventata sempre più evidente.” – aggiunge Pellegatta – “Lanciamo un appello ai candidati sindaco e ai candidati consiglieri affinché costruiscano con noi, i gruppi attivi nel territorio e altre realtà che potranno sostenerci un centro polifunzionale arcobaleno”.
Il Rainbow Center consentirebbe infatti di agevolare la collaborazione fra le associazioni, ottimizzare i costi ed accrescere la capacità della comunità LGBT+ di incidere positivamente sul tessuto sociale cittadino.
“Vogliamo diventare un vero e proprio punto di riferimento e di aggregazione per tutta la cittadinanza.”
Ogni anno, l’impegno e determinazione del CIG Arcigay Milano si concretizzano in incontri formativi a oltre 2000 studenti, più di 600 test HIV e sifilide gratuiti, la helpline Pronto che assiste centinaia di persone, fra cui anche vittime di violenza omotransfobica, e anche un supporto di sostegno psicologico e legale alle vittime di violenza in collaborazione con un network di professionisti.
In collaborazione con il Coordinamento Arcobaleno, organizza il Milano Pride, una delle più importanti e sentite manifestazioni per i diritti della città, che, prima della pandemia, richiamava ogni fine giugno 300.000 persone.
Il CIG raccoglie, cataloga e conserva uno dei più importanti archivi di documentazione legati al movimento LGBT+ italiano esistente nel Paese e aiuta persone richiedenti asilo politico fuggite a Milano da realtà drammatiche. Ha anche visto nascere al suo interno gruppi di attivismo innovativi nel panorama nazionale, come quello delle persone LGBT+ sorde e delle persone asessuali e intersessuali.
“Le potenzialità della nostra associazione e delle molte altre presenti nel territorio milanese – conclude Fabio Pellegatta – è limitata soprattutto dalla mancanza di sedi adeguate che consentano alle persone di lavorare, formarsi o somministrare servizi in modo adeguato e dignitoso”.
Immagine Cover: © Alice Redaelli