Per celebrare il Pride Month, la famosa app di incontri Tinder ha puntato i riflettori sui propri membri più giovani, dando loro la possibilità di esprimersi al meglio.
Così Tinder ha chiesto a diversi rappresentanti della community LGBTQ+ come vorrebbero incontrare nuove persone, cosa si aspettano da un appuntamento nel 2021 e come amano essere trattati. Ecco il risultato:
Nel video la coppia di influencer italiani MurielXO e Ethan Caspani, assieme all’artista multidisciplinare Megane Mercury e KillerQueen, riflettono insieme su cosa significhi essere queer quando si tratta di incontrare nuove persone, dando alcuni consigli per rompere il ghiaccio prima di un’estate in cui gli appuntamenti torneranno, finalmente, nella nostra quotidianità.
Tinder desidera essere un luogo sicuro per la comunità LGBTQ+, impegnandosi sia a proteggere che dare visibilità ai membri della comunità, in particolare attraverso funzionalità come Sexual Orientation e More Genders.
A riguardo, Vicente Balbastre, Senior Communications Manager per l’Europa meridionale di Tinder ha dichiarato: “In Tinder, crediamo che tutti meritino l’opportunità di essere visti, e questo implica la possibilità di essere autenticamente se stessi. Vedere che i nostri membri utilizzano More Genders o Sexual Orientation, funzionalità che abbiamo sviluppato in collaborazione con Arcigay, ci fa capire che questa nuova esperienza, più inclusiva, sta avendo un impatto reale, soprattutto tra i più giovani.”
Grazie ad un sondaggio interno sul tema diversità, per cui il 56% degli italiani della Gen Z crede che identificarsi come “fluido” possa essere un modo di definirsi per includere genere, sessualità e stile di vita, Tinder ha scoperto che ben un match su 5 è Queer.
Secondo il report “Future of dating” quasi la metà dei giovani (il 48%) ha dichiarato di essere alla ricerca di qualcuno che sia sincero, autentico e che si mostri per ciò che realmente è. La naturalezza è sexy, e il rispetto reciproco lo è ancora di più. La Generazione Z è impegnata nelle proprie cause e non esita ad alzare la mano per segnalare i propri malesseri con un cartellino rosso. Tinder vuole essere quel luogo sicuro per tutti, dove i giovani possono essere realmente se stessi.
Infine, ecco alcuni dati interessanti su come la Generazione Z percepisce la diversità. Tali dati sono stati sviluppati da YouGov, tra il 30 aprile e il 6 maggio 2020. Il campione è composto da 3.453 persone di età compresa tra 18 e 25 anni provenienti da 7 paesi (Brasile, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito).
- Per la Gen Z, la diversità dovrebbe essere uno dei pilastri fondamentali della società attuale. Per quanto riguarda la diversità, sembra che stiamo facendo progressi, ma c’è ancora molto da fare. Il 77% dei partecipanti pensa che la loro generazione sia più aperta di quella dei loro genitori, mettendo la diversità al primo posto tra i valori.
- La generazione Z costituisce già più della metà dei membri di Tinder. Secondo lo studio condotto dell’app di incontri “Il futuro degli appuntamenti è fluido”, i giovani hanno rivoluzionato i termini e le modalità di relazione quando si tratta di incontrare nuove persone. Gli appuntamenti non sono più basati sulle tipiche tappe prestabilite, ma sono diventati fluidi in termini di aspettative e cercano soprattutto l’onestà.
- Il Coming Out… non è una cosa antiquata. Tutti i paesi concordano sul fatto che il concetto di coming out debba essere ancora qualcosa di molto attuale. A livello europeo, solo il 13% delle persone con un’identità fluida non ha parlato di sé con i propri parenti e il 41% pensa che, sebbene questo concetto sia vecchio per alcuni, per altri fare coming out in Italia non è ancora una cosa semplice.
- Internet come occasione di visibilità. Ciò è particolarmente vero per i giovani LGBTQI+, che utilizzano le app di incontri e Internet come primo modo di fare coming out: il 43% ha ammesso di essersi identificato con il proprio vero orientamento sessuale nelle app o nelle community online quando non lo aveva ancora fatto nella vita reale. Un terzo dei giovani (30%) ammette che Internet li ha aiutati a trovare i riferimenti con cui dare forma all’idea di chi vogliono essere.