Secondo un report condotto da Virgin Atlantic e Open For Business, la discriminazione LGBTQ+ in 12 paesi caraibici costa al turismo tra $ 1,5 e $ 4,2 miliardi l’anno in mancate entrate, nonché il 5,7% del PIL annuo.
Il report, intitolato “The The Economic Case for LGBT+ Inclusion in the Caribbean”, ha utilizzato il metodo misto per stimare il costo della discriminazione LGBTQ+ nei 12 paesi in questione (Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Dominica, Grenada, Guyana, Giamaica, Santa Lucia, St Kitts e Nevis, St Vincent e Grenadine e Trinidad e Tobago). Questo includeva: una revisione della principale letteratura LGBTQ+ nonché della letteratura dedicata alla migrazione e al turismo LGBTQ+ nei paesi d’interesse; un sondaggio alle persone LGBTQ+ nei Caraibi e alle persone LGBTQ+ appartenenti alla diaspora caraibica, per un totale di 2.167 intervistati; un sondaggio sui potenziali turisti, comprese persone LGBTQ+, eterosessuali e cisgender, per un totale di 1.435 intervistati; interviste con 21 leader aziendali e della società civile per scoprire l’entità della discriminazione nel mercato del lavoro e la logica imprenditoriale che le aziende utilizzano quando avanzano intenzionalmente questioni LGBTQ+ sul posto di lavoro; ulteriori analisi su una serie di dati già esistenti.
Lo studio rivela così, come le sfide che le persone LGBTQ+ affrontano quotidianamente nei Caraibi sono elevate. Ad esempio, 9 dei 12 paesi di interesse criminalizzano l’omosessualità e in tutti e 12 i paesi non è possibile cambiare genere.
Ciò influisce in modo diretto sul turismo dei Caraibi che risulta danneggiato a causa dell’ambiente anti-LGBTQ+. I dati del report sui potenziali turisti LGBTQ+, e non, mostrano infatti che il principale motivo per non visitare uno dei 12 paesi è l’immagine negativa che hanno di come vengono trattate le persone LGBTQ+. Allo stesso modo il 60% delle persone LGBTQ+, e non, visiterebbe uno dei paesi dopo che il governo avrà approvato le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Il tutto rappresenta un costo significativo per i Caraibi, dove il turismo rappresenta uno dei settori portanti dell’economia.
A riguardo, Juha Jarvinen, direttore commerciale di Virgin Atlantic, ha affermato: “I Caraibi sono, comprensibilmente, una delle più grandi destinazioni leisure verso cui voliamo e una delle destinazioni di vacanza più popolari al mondo. Ma purtroppo è anche una delle meno inclusive. Il turismo gioca un ruolo fondamentale per le economie di molti paesi caraibici che hanno risentito particolarmente del duro impatto dovuto al rallentamento globale dei viaggi causato dal Covid-19. Per sostenere la ripresa economica della regione in futuro, è essenziale per le destinazioni attrarre il più ampio numero di viaggiatori possibile, compresi quelli che si identificano come LGBTQ+ e gli alleati della comunità. In Virgin Atlantic vogliamo che ogni singola persona che viaggia con noi senta di poter essere se stessa in vacanza e continueremo a utilizzare il potere del nostro marchio per spingere verso il cambiamento in tutto il mondo”.
Anche, Kathryn Dovey, direttore esecutivo di Open for Business, ha dichiarato: “Questi dati inviano un messaggio chiaro ai leader politici e aziendali che la discriminazione e la criminalizzazione LGBT+ stanno frenando le economie nella regione. Se questi paesi vogliono incrementare il turismo e non perdere lavoratori di talento verso altri paesi, devono abbracciare una maggiore diversità e inclusione. Le imprese della regione stanno iniziando a dimostrare il loro impegno per l’inclusione LGBT+, ma molto resta ancora da fare”.