Sul territorio metropolitano di Bologna è partita la campagna di comunicazione promossa da “Senza Violenza”, il centro di ascolto e di aiuto per uomini che usano violenza nelle relazioni intime attivo a Bologna dalla fine del 2017.
“Non voglio che abbia paura di me”. “Insulti, umiliazioni, minacce. Voglio smettere”. “Le ho messo le mani addosso. Non voglio più farlo”: sono incentrati sul punto di vista degli uomini autori di violenza verso le proprie compagne, mogli o ex partner, sono i messaggi al centro della campagna di comunicazione Senza Violenza. La campagna è stata realizzata nell’ambito delle attività del progetto Move on, finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità (DPO) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e realizzato grazie alla collaborazione con Casa delle donne per non subire violenza, ASP Città di Bologna, Comune di Bologna e ASC InSieme.
La campagna di comunicazione Senza Violenza
Il visual rappresenta un uomo che si guarda allo specchio con sguardo intenso, dietro di lui una donna.
La campagna utilizza il simbolismo dello specchio e le parole degli uomini per raccontare il percorso complesso di riconoscimento della violenza agita verso partner e figli/e e la motivazione profonda al cambiamento dei propri comportamenti violenti.
Il claim di chiusura recita “Stai usando violenza? C’è sempre un altro modo. CHIAMACI!” rivolgendosi direttamente agli uomini autori di violenza, offrendo loro una possibilità e una proposta di aiuto.
La campagna, realizzata dall’agenzia Comunicattive, da anni impegnata nell’ideazione di campagne sulla violenza di genere, insieme all’associazione Senza Violenza, con gli scatti di Studiowood di Roberta Sardi, sarà diffusa nel territorio metropolitano attraverso 2500 tra locandine, appendini e manifesti esposti, grazie alla collaborazione di Tper, nei mezzi pubblici urbani ed extraurbani di Bologna. I messaggi saranno inoltre divulgati su Facebook attraverso una campagna advertising attiva fino alla fine dell’anno.
I dati del Centro Senza Violenza
Nell’arco di due anni dall’apertura il Centro ha registrato più di 70 primi contatti di persone che hanno chiesto informazioni o avanzato direttamente una richiesta di aiuto. Fra di essi vi sono innanzitutto uomini (47%), ma anche assistenti sociali 22%, professionisti 13% (avvocati/e, psicologi/e), familiari 12% e partner 7%. Su più di 70 contatti, 40 hanno avuto come esito un appuntamento, un colloquio e quindi l’inizio di un percorso.
Attualmente ci sono 24 (60%) uomini in percorso, 5 (13%) lo hanno concluso e sono in fase di monitoraggio; 11 (28%) hanno lasciato. Sono uomini giovani, l’età media è di 36 anni, spesso con un lavoro (il 76% risulta occupato, il 12% studente, il 9% disoccupato, il 3% pensionato) e un livello di scolarità medio alto (il 33% è laureato, il 36% ha un diploma di scuola media superiore) che decidono di cogliere un’opportunità e intraprendere un percorso per interrompere i loro comportamenti violenti. Sono per lo più celibi (47%) o coniugati (44%) in quasi la metà dei casi (45%) con figli/e quasi sempre minorenni.
Nel 74% dei casi sono uomini italiani, nel 26% provengono da altri paesi. Sono uomini che hanno agito violenza contro mogli (49%); conviventi o fidanzate (23%); più raramente contro un familiare (8), contro amiche o conoscenti (6%). Spesso si tratta di violenze psicologiche (89%); fisiche (69%); materiali (16%). Il 20% è stato denunciato all’autorità giudiziaria e l’11% ha già subito una condanna. Solo in 2 casi arrivano al centro a seguito di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, nel 18% dei casi attraverso l’invio dei servizi. In maggioranza sono quindi uomini che accedono al centro spontaneamente, perché riconoscono di avere un problema con l’uso della violenza. In larga maggioranza non hanno problemi di tossicodipendenza o alcolismo (l’82%) ma “solo” con l’uso della violenza. Fra di loro ci sono medici, operai, cuochi, insegnanti, istruttori, imprenditori, giornalisti, ecc.: uomini che cercano “un altro modo” per vivere il loro quotidiano le loro relazioni con mogli, compagne e figli/e: senza violenza.
Per maggiori informazioni:
[email protected]
www.senzaviolenza.it