Svolta in casa Barilla, sarà la prima azienda in Italia ad aderire agli Standards of Conduct for Business dell’Onu per combattere le discriminazioni Lgbt sul lavoro
Barilla dal World Economic Forum Annual Meeting annuncia il proprio impegno nella gestione delle discriminazioni anti LGBT sul lavoro. Alla presenza dell’ Alto Commissariato per i Diritti Umani, l’azienda annuncia il proprio impegno per rispettare gli Standards of Conduct for Business.
Gli standard normativi suggeriti dall’Onu per fissare regole di condotta ai quali le aziende devono attenersi per rispettare tutti i soggetti lgbt; nei luoghi e nelle dinamiche di lavoro. Questo include dipendenti, colleghi, fornitori, clienti e tutti coloro che hanno contatti con l’azienda. Barilla sarà la prima azienda italiana, insieme ad altre 51 nel mondo, a rispettare questi standard. Con l’obiettivo non solo di rispettare i diritti della comunità Lgbt, ma anche di promuoverli eliminando discriminazioni e promuovendone attivamente il supporto.
«In Barilla siamo attenti a tutti gli aspetti inerenti la vita dei nostri collaboratori perché dietro il professionista c’è una persona. Oggi i migliori talenti cercano gli ambienti di lavoro dove si sentono più valorizzati anche a livello umano» ha commentato Kristen Anderson, Chief Diversity Officer Barilla. Che ha poi aggiunto: “In Barilla siamo più impegnati che mai a rendere l’azienda un luogo aperto a inclusione e diversità, che offra le stesse opportunità per noi lavoratori e consideri le differenze individuali come un punto di forza, il contributo che ognuno di noi può dare al nostro modo di fare impresa “Buono per te, Buono per il Pianeta”.
Un grande passo avanti dopo le polemiche del 2013. Quando l’azienda è stata al centro di una controversia legata al rifiuto di utilizzare gay nelle proprie campagne pubblicitarie; volte al sostegno della famiglia tradizionale.