Probabilmente avrai visto alcune di queste bandiere LGBTQ+ ai Pride o postate sui social media. Ma sei sicuro di conoscere tutte quelle che stiamo per elencarti? Se la risposta è positiva e credi che manchi qualche bandiera alla nostra guida, non esitare a segnalarcela nei commenti.
Ma, prima di partire con il nostro elenco, capiamo l’importanza di questo simbolo del Pride direttamente dalle parole di Gilbert Baker, l’artista, attivista e drag queen statunitense che nel 1978 disegnò la prima bandiera arcobaleno, chiamata anche “bandiera della libertà” (freedom flag), ancora oggi usata in tutto il mondo nelle manifestazioni pubbliche LGBTQ+:
“Il nostro compito come gay a quei tempi era di uscire allo scoperto, di essere visibili, di vivere nella verità. Di uscire dalla menzogna. Una bandiera si adatta davvero a questa missione, perché è un modo per proclamare la tua visibilità o dire “Questo è quello che sono!”.
Perché non utilizzare un’unica bandiera che rappresenti tutti? A questa domanda possiamo risponderti che le bandiere separate, secondo noi, sono necessarie per rappresentare anche tutti coloro che si sentono parte della generica Q (Queer): le bandiere separate servono per garantire ogni specifica identità.
La bandiera dà quindi alla comunità per cui è stata pensata un senso di orgoglio. Anche a quella di cui si sentono parte poche persone, come i pocket genders.
Vediamo, qui di seguito, quali sono le bandiere LGBTQ+ che dovresti conoscere. Non riteniamo che la nostra guida sia la più esaustiva di tutte e che sia quella in assoluto definitiva, in quanto siamo sicuri che possano nascere tante altre bandiere nei prossimi anni. Tuttavia, siamo sicuri che il nostro articolo possa contribuire alla tua personale conoscenza del colorato ed enorme universo LGBTQ+.
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Bandiera arcobaleno originale di Gilbert Baker
Nel 1977, quasi dieci anni dopo i moti di Stonewall, l’artista Gilbert Baker fu invitato da Harvey Milk (il militante e politico gay assassinato nel novembre di quello stesso anno) a realizzare un simbolo delle rivendicazioni del movimento LGBT, da sventolare durante il San Francisco Gay Freedom Parade. Il successo fu immediato.
La bandiera è ispirata ad “Over The Rainbow”, la canzone di Judy Garland presente nel film “Il Mago di OZ”, una canzone amata dalla comunità omosessuale soprattutto per il testo.
Nella versione originale la bandiera comprendeva 8 colori, ognuno con un proprio preciso significato:
- Rosa = Sesso;
- Rosso = Vita;
- Arancione = Guarigione;
- Giallo = Luce solare;
- Verde = Natura;
- Turchese = Magia;
- Blu = Pace;
- Viola = Spirito.
La bandiera originale è stata acquistata dal Moma nel 2015 ed è da questa prima versione che, mantenendo il concetto di base, sono nate tantissime altre bandiere rappresentanti specifiche comunità e realtà.
Bandiera LGBTQ+ moderna
Per esigenze pratiche, i colori della bandiera arcobaleno originale furono ridotti a 6: il rosa costava molto, mentre il blu ed il turchese, durante la produzione, si fusero con l’azzurro.
Se il successo della bandiera LGBTQ+ di Baker fu grande, quello della bandiera che vediamo sventolare a tutti i Pride è stato mondiale. La bandiera arcobaleno moderna è un forte simbolo di orgoglio e rappresenta ciò per cui si sta lottando per la conquista della propria identità e di quella di altre persone LGBTQ+.
Bandiera dell’orgoglio LGBTQ+ inclusiva delle persone di colore
La “More Colour More Pride Flag” o “Philadelphia Flag” è una delle più recenti varianti della bandiera Rainbow moderna.
La città di Philadelphia ha voluto aggiungere due colori (il nero ed il marrone) alla tradizionale bandiera del Pride, in onore delle persone di colore, spesso non completamente incluse nemmeno nella comunità LGBTQ+. Questa decisione proprio perché alcuni locali gay della città sono stati accusati di razzismo nei confronti delle persone di colore.
Alcuni tradizionalisti hanno criticato il nuovo design. Secondo loro la versione Rainbow simboleggia già un “arcobaleno” di diversi tipi di persone. Nonostante le critiche, la More Colour More Pride Flag è stata ampiamente adottata e viene tutt’oggi sventolata durante il Pride Month di Philadelphia.
Bandiera Progress (Progress Flag)
Creata dal graphic designer Daniel Quasar nel 2018 ed ispirata alla Philadelphia Flag (vedi sopra), questa bandiera contiene all’interno, oltre alle bande colorate, una forma a mo’ di freccia che simboleggia la necessità di cambiamenti e progressi.
Dentro questa freccia troviamo il marrone ed il nero, che rappresentano le persone di colore LGBTQ+ in aggiunta al bianco e al rosa presenti nella bandiera dell’orgoglio transgender (vedi più sotto).
Bandiera dell’orgoglio bisessuale
L’attivista Michael Page ha creato nel 1998 la bandiera dell’orgoglio bisessuale, una bandiera che nasce con l’obiettivo di differenziarsi in maniera netta dalla Rainbow Flag tradizionale.
I colori sono tre: il rosa rappresenta l’attrazione verso le persone del tuo stesso sesso; il blu è sinonimo di attrazione nei confronti di persone di genere diverso da te; il viola simboleggia l’attrazione per due o più identità di genere.
Michael Page, nel presentare la sua bandiera, nel 1998 diede questa chiave di interpretazione: “Per comprendere il simbolismo della bandiera dell’orgoglio bisessuale è bene sapere che i pixel viola del colore si fondono in modo impercettibile sia nel rosa sia nel blu, proprio come nel ‘mondo reale’, in cui le persone bisex si fondono in modo impercettibile sia nelle comunità gay / lesbiche sia in quelle eterosessuali“.
Le Bandiere dell’orgoglio transgender
Sono tre le bandiere dell’orgoglio transgender che conosciamo e che vengono sventolate in vari Paesi del Mondo. Scopriamone qui di seguito il significato.
La bandiera di Monica Helms
Monica Helms, un’attivista transgender, autrice e veterana della Marina degli USA, è la creatrice della Transgender Pride Flag più famosa, una bandiera composta da cinque strisce: due azzurre, una rosa ed una bianca.
Ecco cosa rappresenta la bandiera secondo le sue parole: “L’azzurro è il colore tradizionale per i maschi, il rosa lo è per le femmine e il bianco nel mezzo è per coloro che stanno transitando, per quelli che sentono di avere un genere neutro o nessun genere, e per coloro che sono intersessuali. La sequenza è tale che non importa in che modo la si veda, poiché sarà sempre corretta”.
La bandiera di Michelle Lindsay
La Trans Flag della canadese Michelle Lindsay è costituita da due strisce: una rosa che rappresenta le donne ed una blu, gli uomini. Le strisce si uniscono al centro a rappresentare i vasti orizzonti della comunità transessuale nel mondo.
Al centro è presente anche il logo della comunità trans, disegnato da Holly Baswell. Il logo è costituito da un cerchio da cui sporgono tre forme: verso destra la freccia che è simbolo del genere maschile; in basso una croce, simbolo del genere femminile; a sinistra una freccia barrata, che è una combinazione tra croce e freccia.
La bandiera di Jennifer Pellinen
Simile alla bandiera dell’orgoglio bisessuale, questa bandiera presenta cinque strisce colorate che, dal basso verso l’alto, vanno dal blu (colore tradizionalmente maschile) al rosa (colore tipico femminile). Questa bandiera vuole rappresentare i percorsi di transizione FtoM o MtoF.
Le bandiere dell’orgoglio lesbico
Non esiste una bandiera ufficiale della comunità lesbica, seppur ci sia una più utilizzata rispetto alle altre. Andiamo ad approfondire qui di seguito.
La più nota bandiera dell’orgoglio lesbico
Seppur per molte questa bandiera rappresenti solo le “femme” (ovvero le ragazze che amano gli aspetti più tipici della femminilità, come il trucco ed i capelli lunghi), di certo è la più sventolata degli ultimi anni.
Le sfumature di colori rosa, bianco e viola vogliono rappresentare tutta la comunità lesbica.
Bandiera delle Lipstick
Una variante della bandiera tradizionale della comunità lesbica è quella creata nel 2010 dalla designer Natalie McCray. La variante presenta nell’angolo in alto a sinistra un disegno che raffigura delle labbra con del rossetto a mo’ di bacio.
Questa bandiera però non è molto amata da tutta la comunità lesbica. A causa delle affermazioni discriminatorie della designer, scritte sui social, sono poche le lesbiche che accettano questa bandiera. Inoltre, non tutte si sentono rappresentate. In particolare, le butch (le lesbiche dai tratti più maschili sia esteticamente sia caratterialmente) si sentono escluse: le butch non amano il makeup, portano spesso i capelli corti ed indossano vestiti androgini.
Bandiera delle Butch
Questa bandiera è stata disegnata per rappresentare le lesbiche con tratti caratteriali, estetici e identitari più mascolini.
Si differenzia dalle precedenti bandiere dell’orgoglio lesbico per lo schema di colori sfumati nelle varie tonalità di blu, che tradizionalmente rappresentano lo spettro della mascolinità. La tonalità più chiara, tendente al bianco sta, invece, ad indicare il genere femminile.
Bandiera del Labrys Lesbian Pride
Strano a dirsi, ma il simbolo saffico di questa bandiera, riconducibile all’antica Grecia, fu creato nel 1999 da un uomo, il graphic designer Sean Campbell. Si tratta della làbrys.
Nel mito greco la làbrys, l’ascia a doppia testa (simbolo del potere minoico), era associata alle Amazzoni, le donne guerriere che vivevano in Asia Minore.
Negli anni ’70 le lesbiche adottarono il logo rappresentante la scure a due lame come simbolo dei loro movimenti di orgoglio e visibilità.
C’è un’altra forma all’interno della bandiera del Labrys Lesbian Pride. Si tratta del triangolo nero, quello che veniva fatto indossare alle lesbiche nei campi di concentramento nazisti per identificarle.
Bandiera dell’orgoglio agender
La bandiera agender è per tutti coloro che rifiutano l’idea di avere un’identità di genere, ma anche per chi ha altri tipi di identità non binaria.
Ecco come si presenta la bandiera agender:
- una striscia nera che rappresenta coloro che non hanno alcuna identità di genere. Il nero indica l’assenza di qualsiasi colore;
- una striscia grigia che indica le persone di genere neutro;
- una striscia bianca che rappresenta l’insieme di tutti i generi. Il bianco si ottiene attraverso il mix di tutti i colori tra loro;
- una striscia verde che indica il non-binarismo in generale.
Bandiera dell’alleanza etero
La “Straight Ally Flag” celebra tutte le persone eterosessuali e cisgender che sono orgogliose alleate della comunità LGBTQ+ e che riconoscono la discriminazione a livello sociale ed economico che le persone LGBTQ+ vivono quotidianamente all’interno di una società basata sulla eteronormatività.
Si pensa che la bandiera dell’alleanza etero risalga alla fine degli anni 2000.
Ecco cosa rappresentano le strisce e le forme presenti nel vessillo: le strisce bianche e nere rappresentano l’orientamento eterosessuale. L’arcobaleno a forma di A rappresenta i due concetti di “alleato” e “attivista”, ruoli che permettono all’eterosessuale di contribuire al progresso dei diritti in favore dell’inclusione della comunità LGBTQ+
Sono altre le bandiere utilizzate dagli eterosessuali, ma in questo articolo non le menzioniamo, in quanto sono state usate contro le persone LGBTQ+.
Bandiera dell’orgoglio androgino
Le persone androgine sono coloro che possiedono caratteristiche proprie del sesso femminile e del sesso maschile. Non si sentono né maschi e né femmine. Possono avere tratti più femminili o più maschili.
Ci sono varie sfumature di androginia: ci sono coloro che stanno effettivamente seguendo una terapia ormonale, ma anche coloro che preferiscono mantenere un look androgino, ad esempio vestendosi con abiti del sesso opposto perché non vogliono fare la transizione o semplicemente per puro divertimento.
Le strisce colorate di questa bandiera hanno i seguenti significati: la striscia blu rappresenta la mascolinità; la striscia rosa, la femminilità; l’area grigia che fa da sfondo alle due strisce colorate rappresenta quella metaforica appunto “area grigia” che c’è tra questi due sessi.
Bandiera dell’orgoglio aromantico
Per quanto riguarda lo spettro aromantico ci sarebbe tantissimo da spiegare e, soprattutto, sarebbero tantissime le bandiere che dovremmo includere nella nostra guida, in quanto sono tanti i modi nei quali l’aromanticismo si declina. Ma vogliamo mantenerci generici per aspetti più che altro pratici.
Diamo, innanzitutto, una definizione di aromanticismo citando quanto afferma Vice in un suo interessante articolo:
“Sappiamo tutti che esistono un sacco di orientamenti sessuali. Eterosessualità, omosessualità, bisessualità, pansessualità––c’è l’imbarazzo della scelta. Ma ciò che molti non sanno è che, oltre all’orientamento sessuale, esiste anche una cosa che si chiama orientamento romantico. Si può essere eteroromantici, omoromantici, biromantici e, ovviamente, anche aromantici.
Gli aromantici –abbreviato in “aro”- sono persone che non provano alcun coinvolgimento romantico o sentimentale. Questo non significa che non apprezzino il romanticismo. Così come avere un orientamento romantico non vuol dire per forza amare i fiori e le scatole a forma di cuore, allo stesso modo essere aromatici non vuol dire per forza disprezzare cose di questo genere. Essere aromantici significa semplicemente non desiderare di avere una relazione sentimentale”.
Si tratta, quindi di persone che non vogliono avere una relazione, ma che sono comunque capaci di amare, seppur non nel senso romantico del termine.
La bandiera degli aromantici più sventolata è caratterizzata da 6 strisce: quella verde scuro rappresenta l’aromanticismo; quella verde chiaro è per lo spettro aromantico; la striscia bianca rappresenta le attrazioni platoniche e quelle puramente “estetiche”; la striscia grigia è per le persone grayromantiche (quelle che potrebbero provare attrazione romantica, ma non frequentemente) e per le persone demiromantiche (quelle che provano attrazione romantica solo dopo aver instaurato un legame affettivo); il nero, infine, simboleggia lo spettro della sessualità.
Bandiera dell’orgoglio asessuale
L’Asexual Visibility and Education Network nel 2010 ha istituito una competizione per creare un vessillo della comunità costituita dagli asessuali, ovvero coloro che non provano attrazione sessuale verso nessuno, o meglio che possono avere una libido, ma che non è diretta verso nessuno.
Questa bandiera rappresenta la gamma di identità asessuali costituita da persone con poca e con nessuna attrazione sessuale per qualsiasi genere: il nero rappresenta l’asessualità; il grigio è per l’asessualità o la demisessualità grigia; il bianco rappresenta i partner e gli alleati non asessuali delle persone asessuali; il viola è sinonimo di comunità.
Bandiera dell’orgoglio demisessuale
I demisessuali possono essere attratti sessualmente da qualcuno, ma solo una volta che si sono innamorati.
Il vessillo dell’orgoglio demisessuale usa i medesimi colori della Asexual Pride Flag: il nero rappresenta l’asessualità; il bianco è per i partner e gli amici degli asessuali; il viola rappresenta la comunità; il grigio è per i demisessuali.
Bandiera dell’orgoglio graysessuale
I graysessuali non amano definirsi in maniera troppo restrittiva: si ritengono più che altro a metà strada tra coloro che non sono interessati al sesso e coloro che lo sono. Quindi, provano attrazione sessuale raramente verso uno o più generi.
La bandiera utilizza colori simili alle bandiere asessuali e demisessuali. I colori hanno i medesimi significati delle altre due bandiere: il viola significa comunità; il grigio è per la graysessualità; il bianco è per i partner e gli amici dei graysessuali.
Bandiera dell’orgoglio bear o bandiera ursina
La bandiera ursina è stata creata nel 1995 da Craig Byrnes ed è dedicata ai cosiddetti “bear”, un termine gergale della sottocultura omosessuale e bisessuale maschile che indica i maschi con corpi pelosi, barba ed in sovrappeso.
Seppur ci sia dibattito all’interno della comunità ursina in merito a chi si possa identificare come orso (per alcuni basta l’autoidentificazione, per altri sono necessari dei requisiti fisici), la comunità ursina è ampia e da qui la necessità di costituire un vessillo.
I 7 colori della bandiera rappresentano gli “orsi” di tutte le etnie. Ma i colori non rappresentano le tonalità della pelle delle varie etnie (neri, mulatti, asiatici e caucasici), bensì le sfumature del pelo dell’orso: nero, grigio e bianco a seconda dell’età.
Bandiera dell’orgoglio twink
Sono molte le persone omosessuali e bisessuali che si identificano come twink, ovvero giovani particolarmente attraenti che dimostrano un’età adolescenziale grazie al fisico particolarmente magro, longilineo e sottile, oltre che al corpo glabro.
Come nel caso della comunità ursina, anche le persone che si ritengono twink hanno creato una loro bandiera.
Seppur non ci sia un significato definitivo dei colori della bandiera, le tonalità pastello particolarmente luminose possono rappresentare la gioventù. I simboli maschili intrecciati indicano l’attrazione nei confronti del sesso maschile.
Bandiera dell’orgoglio bigender
Se sei bigender, puoi sentirti sia maschio sia femmina oppure puoi avere un genere fluido: ad esempio, un giorno puoi sentirti maschio ed un altro giorno femmina.
Prendendo ad esempio i binari del treno, se il genere è fluido puoi immaginare una persona che a volte cammina su una rotaia ed altre volte su un’altra.
Le strisce colorate della bandiera bigender hanno i seguenti significati: le strisce rosa e blu rappresentano rispettivamente la femminilità e la mascolinità; le strisce viola sono per coloro che si sentono contemporaneamente maschio e femmina; la striscia bianca è presa dal centro della Transgender Flag e sta ad indicare le identità non binarie e che si spostano da un genere all’altro.
Bandiera dell’orgoglio demigender
Demigender è un termine che comprende differenti, identità quali, ad esempio, le seguenti:
- demigirl = qualcuno che solo in parte si identifica come una ragazza, qualunque sia il genere biologico;
- demiboy = l’identità di genere è in parte maschile indipendentemente dal proprio sesso alla nascita;
- demifluid = ad esempio, il genere maschile rimane stabile, ma quello femminile no.
Per ognuna di queste identità esistono tantissime bandiere. Anche in questo caso abbiamo scelto quella più rappresentativa.
La bandiera dell’orgoglio demigender a strisce grigie, gialle e bianche è la più utilizzata. Le strisce sono sette: le sfumature di grigio rappresentano i demigender; il giallo rappresenta le identità non binarie; il bianco è una combinazione di tutte le identità di genere.
Bandiere drag
Sono due le principali bandiere LGBTQ+ dedicate alle drag queen: la Feather Pride Flag e la Drag Flag. Conosciamole meglio qui di seguito.
Bandiera tradizionale dell’orgoglio drag (Feather Pride Flag)
La Feather Pride Flag è stata creata nel 1999 dall’artista Sean Campbell.
Il vessillo contiene diversi elementi grafici interessanti. In particolare, la fenice ha un doppio significato: rappresenta sia la rinascita della comunità LGBTQ+ sia la passione con la quale la comunità drag queen ha dato il proprio sostegno morale ed economico durante i momenti più difficili del periodo di maggior contagio da HIV ed epidemia di AIDS.
Nuova bandiera dell’orgoglio drag
Un’altra bandiera dedicata alla comunità drag ha fatto il proprio debutto nel 2016 in seguito ad una competizione lanciata dall’Austin International Drag Foundation.
La drag queen Veranda L’NI, designer della bandiera, ha esposto il significato nella maniera seguente: “il viola rappresenta una passione condivisa per la resistenza. Il bianco simboleggia il nostro corpo e la nostra faccia, che tutti noi drag queen e drag kings cambiamo per creare i nostri personaggi. Il blu simboleggia sia l’espressione personale sia la lealtà. Infine, la corona è per la nostra leadership nella comunità LGBTQ+; le stelle per le molte forme di resistenza”.
Bandiera dell’orgoglio genderfluid
Le persone genderfluid possono in qualsiasi momento della loro vita spaziare tra i generi binari e non binari. Non sono come le persone bigender che sentono parte della loro identità due generi sessuali. Si tratta bensì di un’identità di genere in continuo mutamento: non sempre si è donna, non sempre si è uomo.
La bandiera genderfluid è composta di 5 strisce:
- la striscia rosa rappresenta il femminile;
- Il bianco è l’assenza di genere;
- Il viola (un misto di rosa e azzurro) è una combinazione tra maschile e femminile;
- Il nero rappresenta tutti i generi, comprensivi dei trigender;
- Il blu rappresenta il maschile.
Bandiera dell’orgoglio genderflux
Il termine genderflux si può confondere con genderfluid. Si tratta, tuttavia, di due identità differenti. La persona genderfluid tende a variare in determinati momenti la propria identità di genere da maschile a femminile ad altri generi non binari. La persona genderflux ha uno spettro di identità più ampio, che comprende anche la totale assenza di qualsiasi genere (agender) o, al lato opposto, una qualsiasi tipologia di identità binaria e non binaria.
Il vessillo genderflux ha sei strisce colorate:
- Il rosa più scuro rappresenta la donna;
- Il rosa più chiaro indica la demi-girl;
- Il blu scuro indica il maschio;
- Il blu chiaro rappresenta il demi-boy;
- La banda grigia rispecchia l’agender;
- Il giallo rispecchia il genere non binario.
Bandiera dell’orgoglio genderqueer
La digital media artist Marilyn Roxie ha disegnato la bandiera genderqueer nel 2011, andando ad aggiornare alcuni lavori precedenti dell’anno precedente.
Le persone genderqueer, seppur non si sentano appartenenti alla comunità LGBTQ+ meritano di essere citate nella nostra guida alle bandiere LGBTQ+ in quanto lottano, come afferma il sito Fuori Dai Binari per interessanti ideali, come ad esempio “il superamento del binarismo di genere, l’esclusività dell’ambiente dell’attivismo che è spesso troppo associato solo alle categorie ‘lesbica’, ‘gay’ e ‘trans binario/a’ e, soprattutto l’etero-normatività patriarcale delle persone LGBT+ che sentono l’esigenza di mostrarsi ed essere percepit* come normali”.
Il vessillo è composto di tre bande colorate:
- Quella viola ha un doppio significato. Questo colore, nato dal miscuglio di blu e rosa, simboleggia l’androginia. Inoltre, il viola è stato per lungo tempo associato alle persone LGBT in quanto “strane” o appunto “queer” (eccentriche ed insolite), un termine particolarmente offensivo;
- Il verde scuro cromaticamente è l’opposto del viola. Esso rappresenta il non binarismo, l’identità di “terzo genere”, ovvero di coloro che non rientrano nel binario maschile o femminile;
- Il bianco rappresenta le persone agender come nell’ Agender Pride Flag.
Bandiera dell’orgoglio gender questioning
Questo vessillo è dedicato a tutte quelle persone che si stanno domandando se sono realmente cisgender. L’artista che l’ha creato nel 2017 si chiama Rosswell.
La Gender Questioning Pride Flag si ispira nella scelta dei colori alle altre “gender flags”: il rosa ed il blu rappresentano rispettivamente il genere femminile e quello maschile; il grigio nel mezzo simboleggia l’incertezza ed il porsi domande.
Bandiera dell’orgoglio trigender
Le persone trigender percepiscono contemporaneamente tre generi o possono variare tra di essi: il genere maschile, quello femminile e la vasta gamma di identità di genere non binarie.
Il significato del vessillo è semplice: la banda rosa rappresenta il genere femminile; la striscia blu quella femminile; quella verde l’ampio spettro di generi non binari.
Bandiera dell’orgoglio intersessuale
L’intersessualità non è un orientamento sessuale né un’identità di genere, ma una condizione. Infatti, le persone intersessuali possono essere LGBTQ+.
L’intersessualità è, infatti, un termine ombrello che comprende variazioni fisiche di parti ed elementi “sessuati” del corpo, come ad esempio le gonadi, i genitali e l’aspetto somatico. Una persona intersessuale, quindi, non possiede i caratteri sessuali che rientrano nelle tradizionali opzioni binarie, quella maschile e femminile.
Morgan Carpenter, il creatore della bandiera e membro dell’Organization Intersex International Australia, ha svelato il design dell’Intersex Pride Flag il 5 luglio del 2013. Si tratta di un vessillo che si differenzia totalmente da tutte le altre bandiere LGBTQ+.
Il giallo ed il viola sono colori che non vengono associati ad un genere come il rosa ed il blu: sono colori “neutri”. Mentre il cerchio rappresenta l’integrità ed il potenziale delle persone intersessuali.
Carpenter ha affermato: “Stiamo ancora combattendo per l’autonomia del corpo e l’integrità genitale, e questo simboleggia il diritto di essere chi ed il modo in cui lo vogliamo“.
Bandiera dell’orgoglio neutrois
Neutrois è un termine composto dalle due parole francesi “Neutro” e “Tre” che stanno ad indicare rispettivamente la mancanza di genere ed il “terzo genere”.
Una persona che percepisce questa identità di genere non binaria si identifica come un agender e, in più, cerca di perdere tutte quelle caratteristiche fisiche che mostrano il sesso biologico alle altre persone, come il sesso, il pomo d’Adamo, il seno e la barba. Molti vogliono, quindi, liberarsi fisicamente da tutte le caratteristiche di genere così da ottenere un corpo il più neutrale possibile. Comunque sia, non tutti i neutrois desiderano sottoporsi a chirurgia di rimozione delle caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie.
La bandiera dell’orgoglio neutrois è caratterizzata da tre bande:
- Il bianco rappresenta la neutralità;
- Il verde è l’opposto del mix tra rosa e blu, ovvero il viola che identifica i generi binari. In questo modo il verde simboleggia che non si è né uomo, né donna e nemmeno un mix tra di essi;
- Il nero rappresenta l’assenza di genere.
Bandiera dell’orgoglio non binary
La bandiera del genere non binario (ovvero quel genere che non si adatta ai tradizionali binari maschio-femmina) è stata realizzata nel 2014 dall’attivista Kye Rowan.
Si tratta di una bandiera che include tutto lo spettro di identità di genere non binarie (transessuali, androgini, ecc.).
Il giallo rappresenta l’identificazione al di fuori del binario di genere maschio-femmina. Il bianco, in questo caso, è per le persone non binarie che abbracciano più di un’identità di genere. Ancora una volta, il viola rappresenta il mix di sessi maschili e femminili. Il nero sta per assenza di genere.
Bandiera dell’orgoglio omnisessuale
Omnisessuale è un termine che si riferisce all’attrazione per le persone di tutti i generi. Si tratta di un orientamento leggermente diverso dalla pansessualità. Quest’ultima è un’attrazione per le persone indipendentemente dal loro genere. Ma, ovviamente le persone possono percepirsi sia omnisessuali sia pansessuali.
Le sfumature di rosa del vessillo dell’orgoglio omnisessuale, che rientra a pieno titolo tra le bandiere LGBTQ+, indicano l’attrazione per le persone con una più o meno marcata identità di genere femminile. Le sfumature blu per quelle più o meno maschili. La striscia nera indica altri orientamenti e identità.
Questa è invece una variante della bandiera omnisessuale.
Bandiera dell’orgoglio Pangender
Le persone pangender si identificano in più di un genere e possono essere anche genderfluid. Possono considerarsi, quindi, membri di ogni genere.
La bandiera Pangender ha 8 colori volutamente luminosi che rappresentano l’abbondanza di generi:
- Il bianco simboleggia la rappresentazione di tutte le identità di genere;
- Il giallo identifica i generi non binari;
- Il rosso simboleggia la transizione tra generi maschili e femminili;
- Il viola rappresenta il mix tra maschile e femminile.
Bandiera dell’orgoglio Pansessuale
Se sei attratto dalle persone indipendentemente dall’identità di genere a cui appartengono (maschile, femminile, transgender, ecc.), ma per il loro modo di essere, sei un pansessuale. L’orientamento sessuale in questo caso è qualcosa di fluido che cambia a seconda delle situazioni e delle personalità con cui si ha a che fare.
Anche i bisessuali potrebbero essere attratti da persone che non siano maschi o femmine, tuttavia i pansessuali lo rendono più esplicito.
La bandiera del Pansexual Pride è stata fatta conoscere tramite Internet a partire dal 2010 e da allora è diventata molto popolare.
Il design è simile alla bandiera dell’orgoglio bisessuale a tre bande. In questo caso il rosa rappresenta l’attrazione per le donne, il blu per gli uomini e il giallo per le persone di identità di genere non binaria.
Bandiera dell’orgoglio polisessuale
La polisessualità si differisce in maniera netta dalla bisessualità (attrazione verso generi binari) e dalla pansessualità (da tutti i generi, anche non binari). La polisessualità si riferisce a quelle persone che sentono attrazione verso più generi, ma non tutti.
La bandiera dell’orgoglio polisessuale è stata creata nel luglio 2012 dall’utente Samlin di Tumblr, il cui design è simile alle bandiere della comunità bisessuale e pansessuale. Anche il significato della bandiera è simile: il rosa ed il blu simboleggiano l’attrazione verso i due generi binari; il verde indica l’attrazione verso le persone di genere non binario.
Bandiera dell’orgoglio Pocket Gender
Citiamo in questa guida alle bandiere LGBTQ+ anche i pocket gender, seppur non siano riconosciuti ufficialmente dalla comunità LGBTQ+.
Si tratta di identità di genere percepite da una persona o solo un piccolo numero di persone. I gruppi di discussione online permettono di scoprire, discutere e sperimentare identità di genere inedite.
Alex Stowe è il designer della bandiera vessillo dei pocket gender.
Il rosa e il blu presenti nella bandiera rappresentano la femminilità e la mascolinità. Il viola è una combinazione di entrambi i sessi tradizionali, ma rappresenta anche l’assenza di genere. Anche il nero rappresenta un mix delle identità di genere o una mancanza di genere. L’arancione sta per Maverique, una specifica identità non binaria.
Stowe ha scelto di inserire i triangoli invece delle strisce utilizzate in altre bandiere LGBTQ+ a rappresentare che le identità di genere e gli orientamenti sessuali possono sempre variare.
Bandiera dell’orgoglio Maverique
I maverique hanno un genere e sentono fortemente di averlo. Tuttavia, si tratta di un genere completamente separato da quello maschile e femminile e rientra, quindi, a far parte nello spettro delle identità non binarie.
Ecco come si presenta la bandiera dell’orgoglio maverique:
- Il giallo, essendo un colore primario, è totalmente separato dagli altri colori, come il rosa e il blu, proprio come il maverique è separato dalle identità di genere maschili e femminili;
- Il bianco rappresenta l’autonomia rispetto al binario di genere. Questo colore, infatti, non rientra nel tradizionale spettro dei colori. Quindi, è un po’ come se fosse una tela bianca sulla quale i maverique mettono la propria identità;
- l’arancione rappresenta la forte convinzione interiore di un maverique relativamente all’esistenza del proprio genere.
Bandiera dell’orgoglio penultisessuale
Il penultisessuale è la persona a cui piacciono tutti i generi tranne il proprio. Questi generi possono essere binari e non binari.
Questa è tra le bandiere LGBTQ+ che potresti veder sventolare ad uno dei prossimi Pride.
Bandiera dell’orgoglio pomosessuale
Le persone pomosessuali non desiderano essere categorizzate per il proprio orientamento sessuale. Ecco la bandiera che li rappresenta.