La giornalista Lyra McKee dislocata a Belfast per seguire da vicino la Brexit, è stata uccisa da alcuni colpi di pistola sparati da un attentatore parte del gruppo IRA. Così, dopo tempo senza attentati, la situazione politica in Irlanda del Nord torna a scaldarsi e la violenza sembrerebbe tornare ad essere la protagonista. Lyra era una donna lesbica dichiarata e impegnata nella lotta LGBT. Durante un’intervista rilasciata nel 2017 a Ted Talk la ragazza ha parlato del suo percorso di accettazione e del rapporto tra omosessualità e religione.
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Le parole di Lyra McKee
Ho odiato me stessa per buona parte della mia vita. Mi sono odiata perché la religione mi ha insegnato questo. E quando ho smesso di odiare me stessa, ho iniziato ad odiare la religione. Eppure ero affascinata da questa moschea che si trovava proprio a Orlando.(Intervista Ted)
Non possiamo scappare dalla religione perché la religione spiega al mondo come persone Lgbt devono essere trattate. E spiega come noi persone Lgbt dobbiamo sentirci. La prima lezione che ho imparato da persona lesbica è che ero il male e che sarei finita all’inferno. (Intervista Ted)
Pensavo che a 14 anni non si poteva essere dichiarati e orgogliosi; che era un segreto che doveva essere mantenuto a tutti i costi. Credevo fosse meglio essere morti che gay. Ci credevo a causa di tutte le Letture (bibliche). Di solito sedevo a casa mia di notte e pregavo Dio per non mandarmi all’inferno. Non penso che nessun bambino dovrebbe doverlo affrontare. (Intervista a The Irish Time)