L’anno è iniziato nel migliore dei modi, almeno per quanto riguarda la rappresentazione della comunità LGBT sul piccolo schermo. Ed è ancora una volta il colosso di Netflix continua a raccontare la realtà di oggi, attraverso storie di vita vissuta che scandagliano il mondo omosessuale contemporaneo. L’ultima serie tv, interamente queer, apparsa nel catalogo italiano è quella di AJ and The Queen. Creata dal papà di Sex and The City con la collaborazione di RuPaul, la divertente ma sarcastica commedia nera sul mondo delle draq queen, è un concentrato di ironia che drammaticità.
AJ and the Queen: la trama
Suddivisa in 10 episodi da un’ora ciascuno, AJ and The Queen racconta la storia di Rudy Red, drag queen esuberante e dalle grandi aspirazioni, che sogna di aprire un locale tutto suo. Ma il sogno si infrange quando viene truffato da un sexy rubacuori che prosciuga il suo conto in banca e fugge senza lasciar traccia. Senza un soldo e senza un lavoro, Ruby decide di imbarcarsi in una gita on the road per ritrovare se stesso e, chissà, per risollevare le sue finanze. In questo viaggio però non sarà da solo, perché nella sua roulotte trova una bambina di appena 10 anni che si è nascosta per sfuggire ai servizi sociali. Cedendo ai ricatti della piccola, Rudy decide di portala in viaggio con sé, ma questo lungo percorso tra le strade dell’America, sarà pieno di imprevisti per i due bizzarri e improbabili protagonisti.
Meravigliosamente drag e sfacciatamente divertente, RuPaul con AJ and The Queen costruisce la comedy perfetta. In bilico costate tra risate e lacrime, musical e racconto di formazione, lo show di Netflix convince a pieni voti. Tra cambi d’abito, spettacoli psichedelici, la serie tv punta al cuore dello spettatore, raccontando una storia tanto improbabile quanto drammaticamente reale. Un viaggio sconsiderato ma accattivante nel rapporto genitore-figlio, tra una drag queen sul viale del tramonto, e una ragazzina in cerca di se stessa e della propria identità. Una serie tv che rievoca con grande nostalgia l’atmosfera degli anni ’90, senza dimenticare di pennellare, con un pizzico di sagacità, la realtà omosessuale di oggi.