Nell’attuale panorama culturale, le graphic novel LGBTQ+ stanno acquisendo una risonanza sempre più significativa, agendo come specchi dove una molteplicità di esperienze può riflettersi. Da narrazioni adolescenziali avvincenti come “Heartstopper” di Alice Oseman, all’affresco storico e incantevole di “Il Principe e la Sarta” di Jen Wang, fino al toccante racconto autobiografico “La mia adolescenza trans” di FumettiBrutti, le graphic novel LGBTQ+ offrono una piattaforma potente per rappresentare una vasta gamma di vissuti.
Questo formato artistico, che fonde la bellezza della grafica con la profondità della narrativa, riesce a intrecciare storie universali e intimamente personali. Permette a chi legge di vedere il mondo attraverso una lente diversa, dando voce a personaggi che in altri contesti potrebbero essere trascurati. Questi libri non sono solo racconti, ma sono anche strumenti di rappresentazione e inclusione. Essi stimolano un dialogo aperto su aspetti cruciali come l’identità di genere, l’orientamento sessuale e le complesse dinamiche delle relazioni interpersonali.
Se sei unə appassionatə delle graphic novel o semplicemente curiosə di esplorare storie che arricchiscano la tua comprensione dell’esperienza queer, questa lista di 7 graphic novel LGBTQ+ è un punto di partenza imperdibile. Vai dall’introspezione e auto-accettazione offerte da “Trottole” di Tillie Walden, alle complesse dinamiche di amicizia e relazione nel contesto sociale e culturale di “Matteo e Enrico” di Massimiliano De Giovanni e Andrea Accardi. Qui c’è qualcosa per tuttə, che ti avvicina a nuove prospettive e ti invita a esplorare più profondamente il significato del vivere e dell’amare in tutte le sue sfaccettature.
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“Matteo e Enrico” di Massimiliano De Giovanni e Andrea Accardi
Rimesso in circolazione a quasi due decadi dalla sua prima apparizione, “Matteo e Enrico” è un pilastro fondamentale nella letteratura grafica italiana sul tema LGBTQ+. Questa graphic novel raccoglie i volumi “Pazzo di te” e “Cuori in affitto”, completati da un prologo esteso sul passato di Enrico e da un epilogo intitolato “Un’estate indimenticabile”.
La storia è ambientata in una Bologna contemporanea ma eternamente rilevante, un contesto in cui i due protagonisti, Matteo ed Enrico, si incrociano e sviluppano un legame affettivo di straordinaria intensità. Enrico è un giovane uomo gay che, per ragioni personali, preferisce mantenere un basso profilo. È insoddisfatto del suo attuale rapporto con Fabio e anela a qualcosa di più. Matteo, dal canto suo, è un uomo eterosessuale che sta cercando di rimettere insieme i pezzi della sua vita dopo aver affrontato eventi devastanti come la morte del suo migliore amico e la fine della sua relazione con Veronica.
Il loro incontro dà vita a un’amicizia quasi morbosa, carica di tensioni emotive e sentimentali. Enrico si trova attratto da Matteo, nonostante sappia che quest’ultimo è eterosessuale. Nel frattempo, Matteo si ritrova a confrontarsi con una crisi di identità, domandandosi se la sua gelosia per Enrico sia una normale componente dell’amicizia o riveli invece un affetto più profondo e complicato.
Questa graphic novel non rappresenta solo una storia d’amore e desiderio, ma vuole essere anche un’indagine profonda nelle sfaccettature dell’orientamento sessuale e nelle tensioni che possono sorgere quando due mondi apparentemente inconciliabili si scontrano e si fondono. L’opera si distingue per il suo trattamento delicato ma diretto di questioni spesso tabù, presentando personaggi tridimensionali che lottano con dilemmi relazionali e esistenziali che sono universali nella loro specificità.
La convivenza tra Matteo ed Enrico funge da catalizzatore per le risposte alle domande che entrambi portano nel cuore, e il libro si conclude in un modo che lascerà chi legge con molto su cui riflettere. “Matteo e Enrico” è un lavoro che ha aperto nuovi orizzonti nel campo della graphic novel italiana, ed è un testo che merita di essere scoperto dalle nuove generazioni.
“La mia adolescenza trans” di FumettiBrutti
Nell’ambito dei fumetti italiani contemporanei, pochi lavori hanno generato l’entusiasmo e la discussione attorno all’identità transgender come “La mia adolescenza trans” di Fumettibrutti (Josephine Yole Signorelli). L’annuncio di questa graphic novel LGBTQ+, condiviso attraverso il popolare account Instagram dell’autrice, ha riscosso una risposta entusiastica da parte dei suoi numerosi follower, segno che il tema ha una risonanza significativa nell’attuale panorama culturale.
Josephine Yole Signorelli, conosciuta per i suoi fumetti audaci e provocatori, ha utilizzato questa nuova opera per fare il suo coming out come donna transgender. Con la stessa franchezza e naturalezza che caratterizzano il suo stile e le sue interazioni sui social media, l’autrice affronta una varietà di argomenti che spaziano dalla sessualità alla vita quotidiana, mettendo in luce le molteplici sfide e opportunità che accompagnano il percorso di scoperta dell’identità di genere.
Il libro è un racconto onesto e senza filtri dell’adolescenza di Josephine, immersa in un contesto di scuola, bullismo, vita familiare e interazioni sociali. Va oltre la mera narrazione per esplorare temi universali come l’autoaccettazione, la trasformazione personale e, soprattutto, l’amore per sé stessə. In Italia, dove sono rari lə fumettistə trans* che utilizzano la loro piattaforma per discutere apertamente delle proprie esperienze, questa graphic novel LGBTQ+ rappresenta un passo importante verso un maggiore riconoscimento e comprensione delle questioni legate all’identità di genere.
Anche se il fulcro della storia è centrato sull’identità di genere, il libro va ben oltre. Josephine utilizza il suo racconto come veicolo per esplorare l’importanza della consapevolezza e dell’accettazione di sé in un mondo che spesso può essere ostile e disorientante. E in un’era in cui Internet può essere sia una piattaforma di supporto che uno spazio di odio, la risposta entusiastica delə follower di Josephine dimostra che ci sono, infatti, luoghi online dove le storie come la sua possono essere accettate e celebrate.
“La mia adolescenza trans” è più di una semplice biografia o una graphic novel; è una dichiarazione potente e una rivendicazione dell’identità trans*. Con la sua voce unica e provocatoria, Josephine Yole Signorelli ha elevato la posta in gioco non solo per sé ma anche per tutta la comunità LGBTQ+.
“Il principe e la sarta” di Jen Wang
Vincitrice del Premio Orbil 2020 e pubblicata da Balloon, “Il principe e la sarta” di Jen Wang è una graphic novel LGBTQ+ senza tempo che attraversa secoli e barriere culturali per portare un messaggio universale di autenticità, autoaccettazione e amore. Quest’opera è un inno alla libertà individuale, alla bellezza intrinseca della moda come espressione di sé, e alla profondità dei legami umani in un mondo spesso ostile e incomprensivo.
Nel contesto di un’epoca d’oro, all’inizio del XX secolo, “Il principe e la sarta” segue la storia del giovane principe belga, un personaggio sfaccettato che ama il cross-dressing. Guidato dal desiderio di esprimere liberamente la sua passione di vestirsi con indumenti tipicamente femminili, il principe assume una talentuosa sarta per creare per lui vestiti da donna di straordinaria bellezza, ispirati ai suoi stessi disegni. Insieme, vivono notti elettrizzanti nei locali di Parigi, con il principe che si trasforma nella splendida Lady Crystallia, e il mondo ignaro del segreto reale nascosto sotto la sua parrucca scintillante.
La graphic novel non è solo una narrazione avvincente, ma è anche una riflessione profonda sulle sfide dell’avere desideri, ambizioni differenti rispetto a quelli che vuole imporci la nostra società, pervasa da una mascolinità tossica che non vuole che gli uomini indossino vestiti tipicamente femminili. Wang cattura magistralmente la complessità delle emozioni umane, dai primi battiti del cuore alle aspre realtà dei pregiudizi sociali.
“Il Blu è un Colore Caldo” di Julie Maroh
In un’era in cui le graphic novel LGBTQ+ stanno finalmente ricevendo il riconoscimento che meritano, “Il Blu è un Colore Caldo” di Julie Maroh emerge come una delle opere più significative del genere. A prima vista, potrebbe sembrare la tipica storia d’amore tra due giovani donne. Tuttavia, al suo interno, il fumetto contiene molti strati di emozioni, introspezione e sfide sociali che vanno ben oltre la trama principale.
Clementine, una giovane studentessa liceale, attraversa le sfide tipiche dell’adolescenza: le pressioni sociali, la confusione riguardo al proprio futuro e le intense emozioni che caratterizzano questo periodo turbolento della vita. Ma quando incontra Emma, una donna dai capelli blu, la sua vita subisce una svolta radicale. Attraverso Emma, Clementine scopre non solo cosa significhi innamorarsi, ma anche cosa significhi accettare se stessa in una società che non sempre comprende chi ha un orientamento sessuale/romantico differente da quello imposto dall’eteronormatività.
L’illustratrice Julie Maroh fa un lavoro magnifico nell’intrecciare le sfumature della relazione delle protagoniste con le sfide di crescere in un ambiente che può essere a volte ostile. Il suo stile artistico, dominato da tonalità di blu, non serve solo come estetica, ma come simbolo delle varie emozioni che pervadono la storia: la tristezza, la passione, la solitudine e, infine, l’accettazione.
La scelta del blu, in particolare, si presta perfettamente a una narrazione che è tanto malinconica quanto appassionata. Attraverso la vasta gamma di tonalità, Maroh rappresenta la complessità e la profondità delle relazioni umane e del percorso dell’auto-scoperta. Questa decisione cromatica non solo rende il fumetto esteticamente accattivante, ma agisce anche come un filo conduttore che guida il lettore attraverso le altitudini e le cadute delle vite di Clementine ed Emma.
Un altro aspetto degno di nota dell’opera di Maroh è come affronta temi quali il pregiudizio, l’alienazione e la lotta per l’accettazione in una società che spesso è impregnata di omobilesbotransfobia. La storia non si sottrae dalle difficoltà e dalle tragedie, ma le presenta in un modo che è sia toccante che illuminante.
La trasposizione cinematografica, “La Vita di Adele”, ha portato la trama a un pubblico globale, eppure, nonostante la sua popolarità, il film non può catturare completamente la delicatezza e la profondità del fumetto originale.
“Il Blu è un Colore Caldo” non è solo un tributo all’amore tra due donne, ma un’ode all’amore in tutte le sue forme e alle sfide che comporta. È un’opera che invita alla riflessione, alla comprensione e, soprattutto, all’accettazione, rendendola un pilastro essenziale nella letteratura LGBTQ+ contemporanea.
“Primo Amore”, graphic novel LGBTQ+ di Kevin Panetta e Savanna Ganucheau
“Primo Amore” di Kevin Panetta e Savanna Ganucheau è più di una semplice graphic novel LGBTQ+: è un ritratto delicato e appassionato di due giovani che scoprono l’amore mentre navigano attraverso le responsabilità della vita e le aspettative familiari. La storia è ambientata in una cittadina costiera, dove il mare non è solo un elemento scenico, ma quasi un personaggio a sé, riflesso delle emozioni mutevoli e profonde dei protagonisti.
Ari è un giovane intrappolato in una vita che non vuole: lavorare nel panificio di famiglia è l’ultima cosa che desidera fare. Ha sogni di musica e avventure, desideri che sembrano irraggiungibili finché non incontra Hector. Hector è uno studente di pasticceria che si trova in città per sistemare la casa di sua nonna defunta. È calmo, riflessivo e profondamente appassionato di cucina, un contrasto perfetto per la natura irrequieta di Ari.
Il loro incontro non è solo un pretesto per raccontare una storia d’amore, ma anche per esplorare complesse dinamiche familiari e individuali. Ari è in conflitto con suo padre, che vuole che lui prenda in mano il panificio di famiglia. Hector, d’altro canto, è in cerca di un luogo dove appartenga, dopo la morte di sua nonna e la fine di una relazione complicata.
La bellezza di “Primo Amore” risiede nella sua capacità di trattare questi temi con delicatezza e autenticità, senza mai cadere nel melodrammatico. I protagonisti sono ritratti con sfumature e profondità, rendendoli incredibilmente realistici. E mentre la storia d’amore è sicuramente al centro della narrazione, il libro affronta anche questioni come l’auto affermazione e accettazione, l’importanza della comunità e il valore delle piccole cose nella vita.
La grafica di Savanna Ganucheau è semplicemente splendida, con una palette di colori che va dai toni caldi dei forni a legna ai toni freddi del mare, accentuando l’atmosfera emotiva di ogni scena. I disegni riescono a catturare sia i momenti di silenzio che quelli di esuberanza giovanile, rendendo la storia visivamente accattivante e coinvolgente.
“Trottole” di Tillie Walden
“Trottole” è un’opera di una tale immediatezza emotiva che cattura l’essenza volatile dell’adolescenza come pochi altri libri riescono a fare. Tillie Walden, l’autrice, ci offre un ritratto intimo e visceralmente onesto di sé a 17 anni, nonostante abbia scritto il libro a 23 anni. Questo divario d’età, apparentemente breve ma significativo, contribuisce alla complessità e al fascino del racconto.
Il libro è strutturato come un caos controllato, che Walden stessa ammette nella postfazione. Inizialmente presentato come un’esplorazione del mondo del pattinaggio artistico, il libro rapidamente diverge, diventando una meditazione più ampia su temi come l’identità, l’amore, le relazioni e le dinamiche di potere che le permeano. Questa sovrapposizione di temi e narrazioni non è un difetto, ma piuttosto una rappresentazione fedele della tumultuosa vita interiore delə adolescenti, dove ogni aspetto della vita sembra interconnesso e di vitale importanza.
La narrazione di Walden è un viaggio in un paesaggio emotivo in continua evoluzione, un luogo dove la paura e l’ansia di crescere si scontrano con la scoperta di nuovi tipi d’amore e di autoaccettazione. È un libro che non cerca di imporre una narrazione lineare o coerente sulla giovinezza, ma piuttosto abbraccia il caos e l’incertezza che la caratterizzano.
L’opera riesce a parlare la lingua complessa e spesso contraddittoria delə giovani, rendendo “Trottole” un’opera da leggere a tutte le età. Sia che tu sia unə adolescente nel bel mezzo del tumulto della scoperta di sé, o unə adultə guardando indietro ai giorni passati, “Trottole” offre una visione autentica e toccante di un periodo di vita che tuttə, in un modo o nell’altro, dobbiamo attraversare.
“Heartstopper”: graphic novel LGBTQ+ di Alice Oseman
Il passaggio dall’adolescenza alla maturità è un periodo costellato di scoperte, dubbi e momenti formativi. La serie “Heartstopper” di Alice Oseman ci guida attraverso questa fase cruciale della vita, fornendo una rappresentazione profonda e toccante dei sentimenti di due adolescenti. Ambientata nel Regno Unito contemporaneo, la serie segue le vicende di Nick e Charlie, due ragazzi che si trovano a navigare tra le acque tumultuose dell’amore giovanile, dell’amicizia e della scoperta di sé stessi.
La storia trae origine dall’omonima graphic novel pubblicata nel 2019, ma i personaggi non sono nuovi al pubblico della Oseman. Charlie, un giovane alle prese con problemi alimentari, era già comparso come fratello di Tori Spring nel romanzo “Solitaire”. È proprio questa familiarità preesistente con Charlie che ha suscitato l’interesse e l’affetto delə fan. Notando l’affetto che il pubblico nutriva per Charlie, Alice Oseman ha deciso di sviluppare una serie dedicata a lui e al suo nuovo compagno, Nick.
Attraverso “Heartstopper”, chi legge viene introdotto in un mondo di emozioni sincere, di relazioni autentiche e di sfide che affrontano moltə giovani di oggi. Nick e Charlie, pur affrontando difficoltà e sfide, trovano conforto l’uno nell’altro e attraverso il loro legame crescono come individui. La serie, suddivisa in quattro volumi pubblicati tra il 2019 e il 2020, ha riscosso un grande successo, tanto da dar vita a una serie televisiva britannica.
Alice Oseman ha dimostrato una profonda comprensione delle sfide e delle gioie dell’adolescenza, rendendo “Heartstopper” una graphic novel LGBTQ+ essenziale per chiunque desideri immergersi in una narrazione ricca di cuore e significato. Il successo di “Heartstopper” non è solo un tributo al talento narrativo di Oseman, ma anche una testimonianza della necessità di storie che riflettano le diverse sfaccettature dell’amore e dell’identità nell’odierna società.
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