A casa della pandemia, ancora non risolta, gli organizzatori dei pride nazionali nel mondo daranno vita al ‘Global Pride’, evento on line in streaming di 24 ore e che vedrà alternarsi musica, interviste, approfondimenti sui temi dell’inclusione e dell’uguaglianza sociale.
Il 27 giugno è la giornata in cui il candidato premier american Joe Biden, il premier canadese Justin Trudeau ed il primo ministro irlandese Leo Varadkar si incontreranno virtualmente per discutere delle nuove difficoltà nelle quali si trova la comunità LGBTQ+ a causa della pandemia.
Tra queste, l’obbligo di parecchi giovani a dover rientrare a casa, in famiglie talvolta poco tolleranti. Ecco perché il live streaming aiuta a recuperare la propria identità, a prendere respiro ed a guardare al futuro.
Più di 500 organizzazioni di pride nel mondo hanno inviato al Global Pride circa 1000 pezzi musicali, che verranno montati in streaming da un gruppo di volontari.
La spinta verso il riconoscimento dei diritti civili, quest’anno, aggiunge un capitolo, un colore importante: quello della lotta contro la discriminazione razziale verso le minoranze etniche, in particolare supportate dal movimento ‘Blacklivesmatter’.
Il Global Pride, come spesso accade nelle parate, potrebbe apparire come una sorta di grande happening televisivo, in cui ci si diverte facendo musica. In realtà si va ben oltre, quest’anno. All’evento prenderanno parte anche i pride della Georgia (di Tiblisi) il cui organizzatore l’anno scorso venne minacciato di morte ed anche quello di Singapore, con il gruppo PINK DOT SG. Il tema dominante continua ad essere la lotta alla discriminazione, in un contesto mondiale in cui la pandemia ne ha certamente acuito le conseguenze.
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